Troppi infortuni sul lavoro. Manifesti per sensibilizzare

Sulla circonvallazione la campagna promossa dagli “Amici del Cuore“ "Amo il mio lavoro, ma non da morire". I numeri da bollettino di guerra.

Troppi infortuni sul lavoro. Manifesti per sensibilizzare

Troppi infortuni sul lavoro. Manifesti per sensibilizzare

Troppi incidenti su lavoro, un vero bollettino di guerra che occorre fermare. Da alcuni giorni lungo la circonvallazione di Lucca, a cura dell’Associazione “Amici del Cuore”, sono stati installati dei manifesti (nella foto) realizzati da Alessandro Sesti. La scritta è esplicita: “Amo il mio Lavoro, ma non da morire - gli amici del cuore contro gli infortuni e le morti sul lavoro”.

"L’iniziativa – spiega l’associazione – si colloca nell’ambito della nostra missione di sviluppare attività di prevenzione e di sensibilizzazione della pubblica opinione sui temi del disagio sociale, della disabilità, delle condizioni di lavoro. Recentemente il Presidente della Repubblica Mattarella ha affermato: “Le morti sul lavoro feriscono il nostro animo. Lavorare non è morire. Feriscono le persone nel loro valore massimo dell’esistenza, il diritto alla vita. Feriscono le loro famiglie. Feriscono la società nella sua interezza. I morti di queste settimane ci dicono che quello che stiamo facendo non è abbastanza”".

"A supporto di tale forte presa di posizione vi sono purtroppo i drammatici dati degli ultimi anni e ancor più i dati dei primi sette mesi del 2023. In sintesi nel 2019 gli infortuni mortali sul lavoro e in itinere sono stati 1089 di cui 783 nei luoghi di lavoro 214 in itinere; nel 2020 ben 1270 infortuni mortali di cui 1056 nei luoghi di lavoro 214 in itinere; nel 2021 ci sono stati 1221 infortuni mortali di cui 1056 nei luoghi di lavoro e 248 in itinere; nel 2022 ben 1090 infortuni mortali di cui 790 nei luoghi di lavoro e 300 in itinere. La riduzione dei dati degli infortuni mortali negli anni 2020, 2021, 2022 è solo apparente essendo stati una parte di essi classificati nei dati mortali Covid".

"I numeri relativi ai mesi da gennaio a luglio 2023 sono i seguenti: 559 morti di cui 430 nei luoghi di lavoro e 129 in itinere. I morti in occasione di lavoro sono stati + .4% e in itinere -17.8% rispetto a gennaio - luglio 2022. In Toscana in tale periodo si sono verificate 21 morti sul lavoro. Da rilevare che quasi la metà degli infortuni mortali hanno riguardato lavoratori stranieri. I settori produttivi che hanno fatto registrare più infortuni sono: manifatturiero, costruzioni, trasporti, magazzinaggio. Le fasce di età più colpite sono: 5564 anni: 74,8%; 1524 anni: 15,7% e 2534 anni: 9,5%".

"I dati sopra descritti – sottolinea l’associazione “Amici del Cuore” di Lucca – mettono in forte evidenza le cause che sono alla base della crescita delle morti sul lavoro e sulle quali lavorare per ridurle drasticamente. Le principali di tali cause si possono sintetizzarsi come segue. La diffusa precarietà dei rapporti di lavoro. La mancanza di formazione alla sicurezza evidenziata soprattutto dai dati relativi ai lavoratori stranieri e dai giovani 1524 anni. Una oggettiva insufficienza dell’attività di controllo nei luoghi di lavoro da parte delle istituzioni preposte. Infatti sia gli ispettorati del lavoro che i servizi di prevenzione nei luoghi di lavoro delle ASL hanno visto una riduzione considerevole degli operatori nel corso degli anni. Tali servizi devono essere rapidamente integrati con nuovo personale per consentire una più incisiva ed ampia attività di controllo e prevenzione".