REDAZIONE LUCCA

Truffa nella sicurezza nei cantieri “Hanno scippato la mia identità“

Una professionista lucchese scopre di essere vittima di furto di identità da parte di uno Studio tecnico che ha notificato cantieri senza coordinamento della sicurezza. Gravi rischi per i lavoratori e possibili conseguenze penali. La vittima intende devolvere parte del risarcimento agli orfani di lavoratori deceduti.

Capo “fantasma“ della sicurezza dei cantieri, si avvia un’azione legale il cui eventuale risarcimento andrà in parte alle famiglie colpite

Capo “fantasma“ della sicurezza dei cantieri, si avvia un’azione legale il cui eventuale risarcimento andrà in parte alle famiglie colpite

Tante, troppe morti bianche e incidenti sul lavoro, e Lucca purtroppo non è esente. Si dovrebbe partire dal rispetto della legge, ma non è sempre così. Ecco la storia che è caduta addosso a una professionista lucchese.

“Era maggio del 2019 quando uno Studio tecnico lucchese, che gestisce lavori edili e manutenzione per conto terzi, mi contattò per affidarmi il coordinamento della sicurezza di un cantiere relativo ad un distributore di carburante – è la premessa – ; Accettai l’incarico che si concluse due mesi dopo, con regolare fattura. Sollecitata per un secondo intervento simile, però declinai l’offerta. I rapporti con lo Studio tecnico terminarono così“. Ma solo in apparenza. “In realtà quattro anni dopo, nel 2024, aggiornando il portale del sistema informativo sanitario di prevenzione dei cantieri (SISPIC), sul quale si notificano i cantieri e a cui accedono gli organi di prevenzione e vigilanza, Asl e Ispettorato del lavoro, scoprii che lo Studio tecnico per cui avevo lavorato nel 2019 aveva continuato ad utilizzare abusivamente la mia identità per notificare ben 11 cantieri in altrettanti distributori di carburante, per i quali evidentemente non vi è stato nessun coordinamento della sicurezza“.

“Il fatto è gravissimo – sottolinea la professionista lucchese –, sia per i lavoratori, impegnati in cantieri altamente pericolosi, con rischio di esplosione e caduta negli scavi, sia perchè sono stata esposta al rischio di responsabilità penale, che la legge prevede per i casi gravi di incidente sul lavoro. Oltre ai rischi cui sono stati esposti i lavoratori, i danni per furto di identità, l’abuso, le false dichiarazioni alle autorità competenti, ci sono gli estremi per una procedura penale“. La vittima della truffa intende devolvere parte dell’eventuale risarcimento danni, agli orfani di lucchesi morti sul lavoro.

L.S.