LUCA VAGNETTI
LUCA VAGNETTI
Cronaca

Truffe, raggirava gli anziani spacciandosi per carabiniere: arrestato per strada

Operazione della Squadra Mobile

Una Volante e, nel riquadro, l'uomo arrestato

Una Volante e, nel riquadro, l'uomo arrestato

Lucca, 15 settembre 2017 - Si presentava come maresciallo dei carabinieri (senza divisa né tesserino o altri segni che potessero effettivamente identificarlo come militare dell’Arma). Per convincere le vittime, tutte anziane, a consegnargli sostanziose somme di denaro contante raccontava poi una storiella credibile: un loro congiunto era stato coinvolto in un incidente e aveva bisogno di soldi (da tre a seimila euro, in certi casi) per tirarsi fuori dai guai.

Con questo stratagemma, neppure troppo articolato, Aniello Petrone era già riuscito a circuire diverse persone a Lucca e dintorni. Il giovane, napoletano di 33 anni, è stato però arrestato mercoledì dagli agenti della Squadra Mobile in flagranza di reato. Gli agenti lo hanno fermato e identificato in via Panattoni mentre incontrava l’ennesima potenziale vittima, un uomo di settantacinque anni che stava per consegnargli il denaro.

Ma la caccia all’uomo era scattata dal giorno prima, ovvero da quando un’anziana signora residente all’Arancio aveva denunciato di essere stata truffata con il «trucco del maresciallo». In quel caso la donna aveva dato settecento euro al sedicente carabiniere. Secondo la ricostruzione degli uomini della questura, Petrone (probabilmente assieme ad un complice ancora non identificato), a partire dalle prime ore del mattino aveva contattato sette «pesci» da far abboccare al suo amo, sempre con la scusa dell’incidente e della necessità di pagare immediatamente un indennizzo per evitare conseguenze penali gravi. La vittima dell’ultima truffa (o almeno l’ultima accertata, perché il timore è che i casi possano essere di più) ha fornito utili dettagli sull’identità dell’individuo che l’aveva raggirata.

Era appunto il «maresciallo» Petrone, bloccato in via Panattoni prima che potesse colpire ancora. La successiva perquisizione nella stanza di un hotel di Montecatini in cui il malvivente alloggiava temporaneamente ha permesso di recuperare settecento euro in contanti, ritenuti il bottino della truffa consumata il giorno prima all’Arancio. La somma è stata restituita alla vittima, mentre l’arresto del truffatore è stato convalidato in direttissima. In attesa del giudizio, l’uomo è stato sottoposto a obbligo di dimora nella sua città di residenza.