“Turismo e sollazzo“. Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

Un uomo torna da una vacanza a Cuba e racconta di come abbia goduto del tempo libero con giovani donne, ignorando gli standard morali. L'interlocutore rifiuta l'invito a partecipare a simili attività.

TURISMO E SOLLAZZO

E’ tornato l’amico quatrinaro.

Era ‘n vacanza a Cuba, “a rilassassi”.

Ma ve’ riposo n’è gostato caro,

io lo ‘onosco, ni garba sollazzassi.

E’ più vecchio di me, è partito solo;

ma nelle foto è sempre ‘n compagnia

di valche giovincella presa a nolo,

senza curassi della porcheria.

Deve ave’ visto ch’ero sconvogliato:

“Ma lo fan tutti, ‘un c’è mia nulla di male.

A giugno voi veni’? Tutto spesato.

E’ tutta robba giovane e speciale;

vello ch’è morto vien risuscitato.”

Si pol esse anche amici del maiale,

ma se ‘l pattume è troppo esagerato,

‘un si pol sopporta’, è pestilenziale.

“No, grazie, a giugno sono già ‘mpegnato”.