Tutti in strada contro i femminicidi e per ricordare Maria Batista Ferreira, uccisa a 51 anni per mano del marito che l’ha accoltellata per strada, lunedì sera a Fornaci di Barga. Oggi “Un corteo per Maria“ si muoverà dalle 19.30 da piazza IV Novembre a Fornaci: da qui le persone si dirigeranno in via Cesare Battisti e poi verso la stazione, fermandosi alcuni minuti anche davanti all’Hotel “Gorizia“, dove è avvenuto il femminicidio.
Gli organizzatori invitano quanti più cittadini possibili, associazioni, enti, rappresentanti istituzionali e chiunque voglia fare la propria parte a partecipare al corteo organizzato e fortemente voluto dall’amministrazione comunale di Barga insieme alla Commissione pari opportunità di Barga e al centro antiviolenza “Non ti scordar di te”.
Un paese sotto choc. Tantissime le attestazioni tra cui quella del Coordinamento Donne Cgil Lucca e Coordinamento Donne Spi Cgil Lucca. “Basta femminicidi! Bisogna fermare questa strage. Basta frustrazione e rabbia, basta silenzi di cordoglio! Vogliamo azioni – dicono – , vogliamo fatti! Vogliamo un impegno che porti ad azioni, pratiche e investimenti da parte di tutti i componenti della società civile e delle istituzioni. Occorrono infatti urgentemente dei corposi percorsi formativi e informativi nella scuola e negli ambiti lavorativi per l’educazione all’affettività e al rispetto, specialmente quello per le differenze. In questi percorsi è necessario introdurre il tema della parità di genere e il contrasto alla cultura del possesso. Le donne non appartengono a nessuno“.
Per Cgil “sono necessari veri investimenti nei consultori sanitari, nei centri antiviolenza e per aumentare le case rifugio. Bisogna rendere strutturale il reddito di libertà, perché una donna povera e/o precaria non si sente libera di autodeterminarsi ed affrancarsi dai terribili contesti di violenza e vessazioni“.
“Il femminicidio non è il momento di follia – continua Cgil –, ma la fine di un percorso fatto di violenze, botte, isolamento, ricatti e minacce. Come quello subito da Maria Batista. Anche dieci giorni prima della tragedia ci sono stati botte e insulti, ma non sappiamo se Maria abbia sporto denuncia. Per strada, dopo gli schiaffi del marito, si fermò una pattuglia di Carabinieri. Perché non è scattato il codice di protezione?“.
L.S.