
Ultimissimi biglietti disponibili per il settimo titolo della Stagione di Prosa 2024-2025, che porta in scena al Teatro del Giglio...
Ultimissimi biglietti disponibili per il settimo titolo della Stagione di Prosa 2024-2025, che porta in scena al Teatro del Giglio Giacomo Puccini Fedra di Racine. Tre come di consueto le recite, programmate stasera e domani alle 21 e domenica alle 16. Federico Tiezzi firma la regia di questa Fedra scegliendo la raffinatissima traduzione di Giovanni Raboni, e si pone alla guida di un cast di eccellenze: Catherine Bertoni de Laet, Martino D’Amico, Valentina Elia, Elena Ghiaurov, Riccardo Livermore, Bruna Rossi, Massimo Verdastro.
La scenografia dello spettacolo è di Tiezzi con Franco Raggi e Gregorio Zurla; i costumi sono di Giovanna Buzzi, le luci di Gianni Pollini; curano la vocalità Francesca Della Monica, i movimenti coreografici Cristiana Morganti, artista quest’ultima attesa al Giglio con il suo Behind the light il prossimo 26 marzo. Con questo dramma ambientato in una Grecia di cui restano solo rovine, quasi un Ibsen ante- litteram venato di umori freudiani, Federico Tiezzi reinterpreta il mito classico insistendo sull’indagine dei personaggi, sulle loro trasformazioni sotto la forza di un desiderio che si muta in colpa e in peccato, spingendosi fino alla suggestione di una vera e propria seduta psicanalitica.
Tutti i personaggi in questa tragedia hanno qualcosa da nascondere: Fedra l’amore incestuoso, Teseo le sue innumeri fughe amorose, Ippolito di amare Aricia, che discende da una stirpe nemica e assassina, Enone un intrigo bugiardo e colpevole. In questa dimensione claustrofobica, dove la ragione scompare sotto la violenza e la tensione del desiderio, affiorano motivi ancestrali,nterpretabili solo con l’ausilio della psicanalisi freudiana. E i mostri che affiorano di continuo nelle parole dei protagonisti sono esclusivamente quelli dell’inconscio.
Fedra, sconvolta dalla sua passione, infrange l’ordine morale, familiare e sociale attraverso il disordine del suo desiderio. All’interno dell’ordine familiare, dentro le regole sociali e dinastiche, l’amore porta il disordine del cuore umano. La ragione cede alla violenza erotica e apparenta Fedra a un’altra eroina dell’antichità classica, a Medea. Jean Racine scrisse la tragedia nel 1677, sulla base dell’Ippolito di Euripide e della Fedra di Seneca. La Compagnia incontra il pubblico domani alle 18 all’Auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca (ingresso libero e gratuito, fino a esaurimento posti).