REDAZIONE LUCCA

“Un autunno d’agosto“, racconto di guerra e d’amore di Agnese Pini

“Un autunno d’agosto“, racconto di guerra e d’amore di Agnese Pini

In una “storia di umanità e di amore“ Agnese Pini racconta l’eccidio nazifascista che ha colpito la sua famiglia, la strage dimenticata di San Terenzo Monti nell’agosto del ‘44. E’ appena uscito in libreria “Un autunno d’agosto“ per Chiarelettere, in cui la direttrice de “La Nazione“, prima donna a ricoprire questo ruolo in oltre 160 anni di storia del quotidiano, torna a una vicenda che sentiva narrare a casa fin da bambina. E’ il primo libro di Pini che, da luglio 2022, ha assunto anche la direzione de Il Resto del Carlino, Il Giorno e Quotidiano Nazionale, e sarà presentato venerdì 5 maggo alle 17.30 al Real Collegio, un evento coordinato da Gina Truglio (Ubik Lucca) che vedrà gli interventi di Donatella Buonriposi, (Dirigente Ufficio IX Ambito Territoriale di Lucca e Massa Carrara), Francesco Meucci (Caposervizio de La Nazione di Lucca) e del sindaco Mario Pardini. “La storia raccontata in questo libro può diventare allora un’occasione per tornare a ciò che siamo stati con una consapevolezza nuova. Del resto la resistenza civile di un paese si può tenere viva solo restituendo verità e dignità al destino degli ultimi. Questo è un libro sugli ultimi ed è a loro che è dedicato, perché su di loro si è costruita l’ossatura forte e imperfetta di tutto il nostro presente, dunque anche del mio“, dice l’autrice.

Siamo nell’estate del 1944, lungo la linea gotica si consuma la

parte più feroce della guerra in Italia, una serie di eccidi orribili per mano dei nazifascisti. A SanTerenzo Monti, paese di poche centinaia di abitanti tra Liguria, Emilia e Toscana, vengono uccise 159 persone, in prevalenza donne e bambini tra cui la bisnonna di Agnese Pini. L’esecuzione è accompagnata dal suono di un organetto. Sopravvive solo una bimba di sette anni, Clara, fingendosi morta sotto i cadaveri della sua famiglia. Una scrittura intensa per una storia che "appartiene ai sopravvissuti e ai figli dei sopravvissuti".