L’olio d’oliva non è solo un condimento, ma un vero alleato della salute. Lo conferma la dottoressa Kristina Peterson (nella foto), esperta in Scienze della Nutrizione presso la Penn State University.
"La prima grande intuizione risale agli anni sessanta, quando il ricercatore Ancel Keys studiò le abitudini alimentari di diversi paesi. Il suo Studio dei sette Paesi dimostrò che le popolazioni del Mediterraneo, in particolare quelle di Italia e Grecia, avevano tassi di mortalità e di malattie cardiache molto più bassi rispetto, per esempio, agli Stati Uniti".
Secondo la dottoressa Peterson, l’olio d’oliva contiene acidi grassi monoinsaturi, come l’acido oleico, benefici per la salute cardiovascolare. Inoltre, è ricco di composti fenolici, tra cui l’idrossitirosolo, che hanno effetti antiossidanti e antinfiammatori. Tutto questo contribuisce a ridurre il rischio di infarti, ictus, cancro, Alzheimer, diabete di tipo 2 e persino malattie respiratorie.
E quindi, quanto olio d’oliva dovremmo consumare ogni giorno? "Le linee guida nutrizionali consigliano una o due porzioni per pasto principale, cioè circa un cucchiaio a pasto - spiega Peterson - Tra gli studi più rilevanti c’è il Predimed, condotto in Spagna su oltre settemila partecipanti. Ha dimostrato che chi segue una dieta mediterranea con 50 ml di olio extravergine d’oliva al giorno riduce il rischio di malattie cardiovascolari del 30% rispetto a chi segue una dieta a basso contenuto di grassi".
Rebecca Graziano