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I tappi di plastica raccolti dalla classe
Abbiamo avuto il piacere di parlare con Blandina Samweli Matonya dell’associazione “Centro Mondialità Sviluppo Reciproco“.
Come è nato il progetto della raccolta tappi nelle scuole?
"Il progetto è nato con l’intento di sensibilizzare i giovani alla sostenibilità ambientale e, al contempo, aiutare le comunità che non hanno accesso a fonti di acqua potabile. Coinvolgere le scuole è fondamentale. Ogni tappo raccolto non solo riduce i rifiuti, ma contribuisce anche a portare acqua a chi ne ha bisogno. È un insegnamento che va oltre l’ambito scolastico, creando una cultura di responsabilità sociale che li accompagnerà per tutta la vita".
Quali sono le prospettive future per questo progetto?
"L’obiettivo è coinvolgere ancora più ragazzi. Speriamo di riuscire a costruire anche altre infrastrutture, come cisterne per la raccolta dell’acqua piovana".
Questo progetto come cambia la visione di noi giovani sulla sostenibilità?
"Questa iniziativa aiuta i ragazzi a capire che le loro azioni quotidiane, anche quelle che sembrano più piccole, possono fare la differenza. Li educa a un comportamento più consapevole nei confronti dell’ambiente e delle risorse naturali. È un modo per imparare che la sostenibilità ha un impatto diretto sulla vita di molte persone".