“Una e indivisibile“ per Cgil Lucca “No“ all’autonomia differenziata

Il dibattito "Una e indivisibile" affronta le implicazioni dell'autonomia differenziata, con relatori che mettono in guardia sui rischi di infiltrazioni mafiose nel welfare regionale e sulla perdita dei contratti collettivi nazionali di lavoro.

“Una e indivisibile“ per Cgil Lucca “No“ all’autonomia differenziata

Il dibattito "Una e indivisibile" affronta le implicazioni dell'autonomia differenziata, con relatori che mettono in guardia sui rischi di infiltrazioni mafiose nel welfare regionale e sulla perdita dei contratti collettivi nazionali di lavoro.

Che cosa comporterà l’autonomia differenziata, qualora il disegno di legge dovesse realmente andare in porto? E come potrebbe adattarsi il nostro modello sociale di fronte a tali conseguenze? Queste sono solo alcune delle domande alle quali ha provato a rispondere il dibattito “Una e indivisibile”, organizzato dalla Fiom Cgil Lucca e che si è tenuto nell’auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca, in Piazza San Martino.

Dopo i saluti del Segretario Generale della Cgil Lucca, Fabrizio Simonetti (nella foto) e l’introduzione dell’organizzatore Nicola Riva, Segretario Generale della Fiom Cgil Lucca, la parola è passata ai relatori. Don Andrea Bigalli, referente di Libera Toscana, che ha ammonito sui rischi di infiltrazione di soggetti di stampo mafioso nei sistemi di welfare regionali. Tommaso Montanari, rettore dell’Università per Stranieri di Siena, che ha voluto mettere in guardia dalla deriva autoritaria a cui il nostro Paese starebbe andando incontro. Daniele Calosi, Segretario Generale della Fiom Cgil Toscana ha ricordato l’altissimo prezzo a livello lavorativo che avrebbe una tale divisione dello Stato in autonomie regionali, con la scomparsa dei contratti collettivi nazionali di lavoro.