REDAZIONE LUCCA

Una lapide per non dimenticare. Ricordati 28 preti e religiosi trucidati dal nazifascismo

La scopertura, avvenuta al Palazzo Arcivescovile, è stata preceduta da una Messa officiata anche dal Presidente della Cei, il Cardinale Zuppi. Grande partecipazione e commozione.

Il Presidente della Cei Zuppi e l’Arcivescovo Giulietti; a sinistra la lapide; qui sopra, il professor Fulvetti e le istituzioni in Cattedrale (Alcide)

Il Presidente della Cei Zuppi e l’Arcivescovo Giulietti; a sinistra la lapide; qui sopra, il professor Fulvetti e le istituzioni in Cattedrale (Alcide)

"Sono i nostri genitori, i nostri nonni, le nostre radici, i nostri testimoni. Testimoni di una comunità, profeti di pace, di una pace che abbiamo e che manca, cerchiamo anche noi come possiamo di seminare pace in tante parti del mondo dove oggi si vive quello che è stato testimoniato nelle nostre comunità. Il fondamento del nostro Paese è questo qui, quando nell’articolo 11 della Costituzione si ripudia la guerra, negli occhi c’era questo orrore; quanto ancora abbiamo da fare oggi per continuare a ripudiare la guerra? Perché questa è la lettera che Don Aldo Mei rivolge a tutti noi, cioè di ripudiare la guerra e di dotarci di un sistema per il quale i conflitti non vengano risolti con le armi, ma con il diritto".

Queste le parole del cardinale Matteo Zuppi – a quasi 80 anni di distanza dalla liberazione della città dal nazifascismo, avvenuta il 5 settembre 1944 – e che ieri pomeriggio insieme all’Arcidiocesi, alla Provincia e al Comitato per il ricordo del martirio di Don Aldo Mei, ha commemorato con una messa nella Cattedrale di San Martino tutte le vittime di guerra uccise dalla repressione nazista che, nei fatidici e convulsi giorni precedenti la liberazione del nostro territorio, si abbatté tragicamente, massacrando senza pietà inermi civili a partire da quella che forse è la figura simbolo della resistenza cattolica lucchese: Don Aldo Mei, il parroco del piccolo paese di Fiano il cui ottantesimo anniversario dalla fucilazione è trascorso il 4 agosto. Don Aldo Mei, conscio del pericolo che stava correndo, non abbandonò al proprio triste destino i molti perseguitati del regime che in lui trovarono l’ultimo rifugio per cercare di salvarsi dal patibolo nazifascista e che di fronte alla morte perdonò i propri carnefici. In quegli ultimi sanguinosi mesi di guerra, insieme a Don Aldo Mei, furono 28 i preti, religiosi e chierici catturati e uccisi dai nazisti in provincia di Lucca. Vite precocemente spezzate i cui nomi verranno ora ricordati su una lapide inaugurata per l’occasione sul Palazzo Arcivescovile: è stato Gianluca Fulvetti dell’Università di Pisa a condurre la preziosa ricerca storica per l’individuazione dei religiosi trucidati.

La solenne messa in Cattedrale è stata presieduta dal Cardinale Matteo Zuppi Arcivescovo di Bologna e Presidente della Cei e dall’Arcivescovo di Lucca Monsignor Paolo Giulietti. Tra i presenti anche l’arcivescovo di Pisa monsignor Giovanni Paolo Benotto e i vescovi di Massa Carrara-Pontremoli monsignor Mario Vaccari e di Pistoia-Pescia monsignor Fausto Tardelli. Al termine della celebrazione il Presidente della Cei ha visitato la mostra di bozzetti sulla vita di don Aldo Mei realizzata dagli studenti del "Passaglia".

A seguito della cerimonia religiosa è stata inaugurata sulla facciata del Palazzo arcivescovile la targa in marmo, memoriale dei presbiteri e religiosi uccisi dai nazisti in provincia di Lucca. "Una giornata che resterà storica per la nostra città, oggi questo diventa un altro nuovo luogo della memoria per tutta la nostra città. Un momento che ci fortifica e che ci unisce, non soltanto una lapide, ma un simbolo - commenta il sindaco Mario Pardini".

"Un momento significativo e di coronamento di un percorso di riscoperta e rivitalizzazione della memoria frutto del lavoro di studiosi e delle amministrazioni locali affinché la memoria non vada svanita, ma venga trasmessa alle nuove generazioni - dichiara il presidente della Provincia Luca Menesini".

Andrea Falaschi