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Uomo e cibo: una storia lunga milioni di anni Piatti e usanze dagli Egizi fino al Nuovo Mondo

Nel Medioevo andavano forte i cereali quali segale e orzo, sotto forma di pane o zuppe. Garum, specialità dei romani

Nei secoli l’uomo ha cambiato il suo modo di nutrirsi e l’alimentazione si è trasformata con lui. Durante il Neolitico era un cacciatore nomade e, oltre che di carne, l’essere umano si nutriva di vegetali, come foglie e germogli, di frutti selvatici e radici. Divenendo più stanziale ha iniziato ad addomesticare alcune specie animali e a coltivare poche varietà di vegetali. In seguito ha scoperto l’arte della frantumazione, macinazione e cottura degli alimenti. Gli Egizi avevano un regime vario e ben equilibrato anche se il nutrimento variava molto a seconda della classe sociale. I ricchi mangiavano più carne - maiale, bue, pecora, volatili - mentre nella dieta dei poveri c’erano cereali, lattuga, porri e cipolla, quest’ultima utilizzata anche come simbolo sacro per giuramenti solenni. La cucina dell’antica Grecia era caratterizzata da cereali, olio d’oliva, vino e formaggio. Si cibavano di poca carne preferendo il pesce. Amavano le spezie, adoperandole in quasi ogni piatto. L’alimentazione dei Romani, variava in base alla classe sociale. Gli alimenti simbolo erano: pane, olive, cipolle, fichi e olio. Una salsa che non mancava mai era il “garum” a base di pesce. Numerosi nuovi cibi giunsero dal Nuovo Mondo: pomodoro, fagiolo messicano, tacchino, caffè, cioccolata e tè. In seguito pure lo zucchero.