Dalla prima alla terza marcia ingranata per i vaccini agli ultraottantenni – 6 dosi la prima settimana, 18 in questa – e se la velocità si mantiene (o migliora), ci vorranno quasi due mesi per completare il giro. Nel frattempo i medici di famiglia potranno comunque avviare le chiamate per la seconda dose. Si procede ancora con il criterio anagrafico, a partire dai più anziani: la dottoressa Palmira Tuccori, ad esempio, ha appena vaccinato una 99enne.
“Il criterio a cui ci dobbiamo attenere è quello dell’anzianità del paziente – spiega la dottoressa –, e così io sono partita da chi ha 99 fino a 95 anni. Ora si ’scenderà’“. Nessun paziente della dottoressa Tuccori ha rifiutato il vaccino. “So che invece ad alcuni colleghi è capitato in questi giorni di sentirsi rispondere ’no’. In generale questo vaccino, anzi, è visto come un privilegio e alla chiamata rispondono tutti“. Tutti quelli che possono recarsi in ambulatorio: per il momento chi non si può muovere da casa per patologie o altro è ancora in attesa. “Aspettiamo direttive in merito – dichiara la dottoressa Tuccori – , noi per il momento possiamo solo convocare in ambulatorio. La procedura, tra l’altro, è piuttosto spedita. C’è da firmare il foglio del consenso informato, e poi si procede con l’anamnesi, fermo restando che, ovviamente, si tratta di pazienti di cui conosciamo già perfettamente la storia clinica“. C’è un dibattito aperto sull’opportunità di dare la precedenza a chi lavora, è più esposto al rischio contagio e che comunque rappresenta un motore fondamentale per la ripartenza economica. “Credo che questo meccanismo di priorità sia stato adottato per proteggere le persone che più facilmente potevano finire nelle sale di rianimazione. Comunque appena terminati gli ultraottantenni procederemo con i pazienti fragili“. Tra quelli vaccinati dalla dottoressa non ci sono state reazioni particolari. Con l’ultima fornitura da parte di Pfizer-BioNTech – il tipo di vaccino inoculato anche al personale sanitario – sono state messe a disposizione circa 30mila dosi di vaccino, a livello regionale, per gli anziani ultraottantenni.
Intanto continua l’attività di “Territori sicuri“ con screening a tappeto – su base volontaria – per intercettare per tempo eventuali focolai. L’iniziativa ha fatto tappa anche a Barga, piccolo epicentro del virus anche se in modo ondivago durante l’evolversi della pandemia. Le persone hanno risposto in massa: sono stati fatti circa 700 test. L’esito relativamente al contagio è però infinitesimale: solo 2 i positivi.
Laura Sartini