"La notizia che io stia valutando di chiedere scusa a Paola Egonu è destituita di fondamento in quanto sono certo di non averla mai offesa". Il generale Roberto Vannacci torna a parlare della querela ricevuta da Paola Egonu, campionessa di volley che lo ha portato in tribunale per alcune frasi contenute nel libro “Il mondo al Contrario“. Nel tanto chiacchierato bestseller, infatti, il militare scriveva che “Anche se Paola Egonu è italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità...“.
La campionessa di pallavolo, a seguito di questo, nei mesi scorsi depositò a Bergamo la querela, trasmessa poi a Lucca per competenza territoriale, visto che il generale risulta residente a Viareggio. Inizialmente il pubblico ministero aveva chiesto l’archiviazione, decisione impugnata però dalla Egonu, con il giudice per l’udienza preliminare che deve ora decidere se procedere con l’archiviazione o se disporre il giudizio per il militare. Una risposta era attesa nella giornata di venerdì nell’udienza del gup Alessandro Dal Torrione, ma non è arrivata.
Il giudice ha disposto un rinvio al 14 di giugno, in accordo con le parti, per concedere il tempo per una trattativa. Nella lista delle ipotesi c’era anche quella che il militare volesse scrivere una lettera di scuse verso la giocatrice, ipotesi prontamente smentita.
"Come faccio sempre in ogni occasione rivendico quanto scritto nel libro senza scusarmi - spiega Vannacci - convinto che le frasi espresse non siano né offensive né lesive della dignità di alcuno, ma rappresentino solo una mia legittima opinione. La signora Egonu è italiana, non l’ho mai messo in dubbio né nel libro né in qulasiasi altra mia esternazione. Sono orgoglioso che da eccezionale sportiva rappresenti il tricolore in ogni occasione. Altrettanto vero è che le origini della signora Egonu, di cui lei stessa sono sicuro sia orgogliosa, siano palesemente diverse e questo fa di lei una italiana speciale. Le diversità sono una ricchezza, un incredibile patrimonio da riconoscere ed esaltare".
"Se dovessi incontrarla - conclude -, cosa che mi piacerebbe, piuttosto le chiederei un autografo perché è una grande campionessa che, per fortuna, è italiana e rende invincibile la nostra nazionale. Nessuna richiesta di scuse, dunque, ma, semmai, un piacevole chiarimento". Intervenuto anche il legale di Vannacci, l’avvocato Massimiliano Manzo.
"Condivido le motivazioni sottese alla corposa richiesta di archiviazione della Procura di Lucca. Il mio assistito ha solamente espresso una sua, legittima, opinione, senza offendere in alcun modo una grande campionessa, che ci rappresenta nel mondo rendendoci orgogliosi. Sarebbe molto pericoloso che venisse censurato come diffamatorio il libero pensiero espresso in un libro in maniera civile e mai offensiva".
Iacopo Nathan