REDAZIONE LUCCA

Venti anni dalla scomparsa del cardinale Paolo Bertoli

Figura importante nella storia del Vaticano tra gli anni. Sessanta e Ottanta. Era nativo di Poggio Garfagnana

Sono trascorsi venti anni dalla scomparsa del cardinale Paolo Bertoli (foto), nativo di Poggio Garfagnana, in Comune di Camporgiano, già Nunzio apostolico a Parigi e in tante altre parti del mondo, prefetto della Congregazione per le cause dei Santi, camerlengo di Santa Romana Chiesa, ideatore e sostenitore della ricostruzione della chiesa di Poggio, inaugurata nel 1952, deceduto nel novembre 2001 e sepolto nella cappella di famiglia a Poggio. Nelle settimane precedenti il Conclave del 1978, che portò all’elezione di Papa Giovanni Paolo II, la stampa nazionale annoverava fra i candidati forti per una possibile elezione al Soglio di Pietro l’allora settantenne cardinale garfagnino. Poi il risultato non arrivò, come si sa, ma la sua figura rimane comunque imponente nella storia del Vaticano degli anni ’60 -’80.

Dopo la sua morte, in Garfagnana è calato quasi un silenzio sulla sua persona e a tutt’oggi nel territorio comunale di Camporgiano non c’è una targa, un’intitolazione di una strada o di una piazza che lo ricordi. Paolo Bertoli era nato il 1 febbraio 1908 a Poggio, allora Diocesi di Apuania. Dopo aver compiuto gli studi liceali nel seminario di Lucca, aveva conseguito a Roma le lauree in teologia e in utroque iure. Ordinato sacerdote nel 1930, tre anni dopo entrò nella diplomazia pontificia come segretario del cardinale versiliese Ermenegildo Pellegrinetti a Belgrado, per poi continuare a svolgere una preziosa opera per la Santa Sede in numerose nazioni. Poi la nomina ad arcivescovo nel 1952 e a cardinale nel 1969. Dino Magistrelli