REDAZIONE LUCCA

Veronesi candidato con Fdi Corre per la Lombardia

Il presidente del Comitato per le celebrazioni mette le mani avanti e spiega "Il mio impegno politico non deve condizionare", ma siamo alla guerra col Pd

È ufficiale. Il maestro Alberto Veronesi ci riprova con la politica e questa volta il terreno da conquistare sarà la Lombardia. Le voci che giravano ormai da tempo sulla sua possibile candidatura al consiglio regionale lombardo, con Fratelli d’Italia, (mai smentite dal diretto interessato) non sono più delle voci. Ieri pomeriggio, a Milano, il partito ardente di tricolore ha presentato i nomi dei suoi candidati, e tra questi, introdotto dalla ministra Daniela Santanché quale “compagno di battaglie anche su Lucca“, c’era appunto la nostra “vecchia“ conoscenza Alberto Veronesi. Maestro d’orchestra, figlio del noto medico Umberto Veronesi, nonché ex candidato a sindaco di Lucca, presidente del Comitato per le celebrazioni pucciniane e della Fondazione Puccini. Gli ultimi tre ruoli lo hanno visto al centro di non poche polemiche e discussioni. Eppure questo non ha scoraggiato Veronesi: "L’dea di candidarmi nasce dalla simpatia reciproca nata mesi fa con Fratelli d’Italia, sia con la Santanché che con La Russa. Con al prima in particolare c’è una condivisione biterritoriale Lombardia Toscana. È nato un feeling che poi anche con il presidente del Consiglio si è rafforzato".

E se qualcuno se lo ricorda tre anni fa, in piazza a Viareggio, nelle vesti di contestatore di Salvini, oggi è tutto passato. I rapporti con la Lega sono più che appianati. "L’unico che continua a darmi addosso è il consigliere toscano Baldini, non si sa perché. Per il resto i rapporti sono ottimi".

Insomma, da oggi inizia la corsa elettorale lombarda di Veronesi. Un impegno che, a detta sua, non lo distoglierà da quelli presi in terra lucchese. Già qualche giorno fa aveva dichiarato che il suo ruolo non sarebbe stato condizionato dalle sue opinioni politiche. E di questo suo nuovo obiettivo ne avrebbe parlato anche con il sindaco Pardini, senza problemi. I problemi, secondo Veronesi, arrivano dal centrosinistra con cui ormai, da perfetto uomo di destra quale ormai è, non scorre buon sangue.

"Facciamo intanto chiarezza, usciamo da un equivoco che gli amici del Pd fanno difficoltà a capire: io sono stato nominato prima presidente del comitato e poi della Fondazione. Detto ciò, il mio impegno politico non deve condizionare". Per quanto complicata, però, con il centrosinistra dovrà imparare a convivere, nel nome di Puccini. "Siamo ormai alla guerra fredda, purtroppo hanno per le legge dei numeri nel comitato e riescono a boicottarlo. Presto farò i nomi e i cognomi con le assenze alle riunioni. Inutile che vanno vanno a piagnucolare in Parlamento o da Giani, dicendo che manca il numero legale, se i responsabili sono loro".

Teresa Scarcella