FABRIZIO VINCENTI
Cronaca

Vertice Lega-Pardini. Due ore di confronto e alla fine Minniti ’resta’

A palazzo Orsetti il chiarimento fra i vertici comunali e provinciali del partito e il sindaco per parlare dell’assessore in rotta col gruppo consiliare. Bocche cucite, ma le indiscrezioni sembrano dire che non sarà sostituito.

Giovanni Minniti, assessore con delega alla sicurezza e al sociale (foto Alcide)

Giovanni Minniti, assessore con delega alla sicurezza e al sociale (foto Alcide)

Oltre due ore di faccia a faccia a Palazzo Orsetti tra il sindaco Mario Pardini e i vertici provinciali e comunali della Lega per provare a dipanare una matassa a dir poco intricata. Vale a dire quella che vede protagonista l’assessore (ed ex vice sindaco) in quota Carroccio Giovanni Minniti, da giorni (sarebbe meglio dire da mesi) sulla graticola per alcune scelte amministrative, ultima della quali la determina per ospitare sino a 24 persone in stato di disagio abitativo in una piccola struttura gestita dalla Misericordia ad Antraccoli.

Secondo le indiscrezioni trapelate dal palazzo, almeno per il momento, Minniti sarebbe stato confermato nel suo ruolo, nonostante il rapporto tra lo stesso e il gruppo consiliare della Lega sia ormai da tempo pressoché azzerato. Al punto che i tre esponenti della Lega in consiglio nei mesi scorsi hanno impugnato carta e penna e scritto ai vertici locali del partito per manifestare tutta la loro insoddisfazione per una gestione ritenuta fallimentare sia sul piano politico amministrativo dei due assessorati in mano a Minniti, ovvero sicurezza e sociale, sia per la totale assenza di dialogo con lo stesso assessore nonché ’collega’ di partito.

Una richiesta di chiarimento che la Lega ha rimpallato per mesi sperando si calmassero le acque. Così non è stato e a far definitivamente scoppiare la bufera è stata proprio la determina, a firma del dirigente del settore sociale Lino Paoli, in cui si è dato il via libera per ospitare sino a 24 persone in difficoltà abitative, con la gestione a cura della Misericordia di Lucca per 230mila euro complessive, nel piccolo stabile di via Paladini a Antraccoli.

Proprio lo stesso edificio per il quale tutto il centrodestra, Lega per prima, salì sulle barricate nell’estate scorsa per evitare l’installazione di un centro per immigrati richiedenti asilo, addirittura in numero di 40. Una vera e propria detonazione che ha costretto Minniti a prendere le distanze dal suo dirigente, accusato di non averlo informato, e proporre tardivamente di far ritirare la determina. Ma la difesa che non è bastata per calmare gli animi leghisti.

Nella riunione di lunedì con i gruppi di maggioranza e la giunta, il gruppo leghista (tre persone su tre) ha disertato l’incontro proprio perché non c’era nemmeno l’intenzione di ascoltare l’assessore ormai ritenuto un corpo estraneo. Altra benzina sul fuoco con l’assessore Minniti che ha provato a fare sponda ai piani alti del partito e in giunta per tenere duro e con una larga parte della Lega invece decisa a chiudere i conti con lo stesso.

L’incontro di ieri con il sindaco Pardini, e chiesto dalla Lega, è servito anche per chiarire innanzitutto la dinamica di quanto accaduto e cosa intenda fare il sindaco della determina contestata. Al di là dell’esito, l’aria resta tutt’altro che tranquilla in casa Lega. E non sono escluse nuove puntate, tanto sul caso-Minniti quando sulla vicenda dello stabile di Antraccoli.

Di certo, si tratta di uno dei momenti di maggior tensione all’interno della compagine di centrodestra che sostiene l’amministrazione Pardini.

Fabrizio Vincenti