
1Erano da tempo (e con qualche mugugno) presenti nell’aula consiliare: ora dovranno accomodarsi nella stanza che precede l’assise comunale. Con...
Erano da tempo (e con qualche mugugno) presenti nell’aula consiliare: ora dovranno accomodarsi nella stanza che precede l’assise comunale. Con una mozione presentata dal consigliere di Lucca 2032 Ferruccio Pera è stato deciso di togliere dall’aula le due bandiere del Tibet e della Repubblica Araba Saharawi Democratica dove campeggiavano da anni. Secondo la mozione approvata, solo con i voti della maggioranza con l’opposizione che si è dichiarata contraria, "queste bandiere, al netto dell’importanza della sensibilizzazione per le cause in oggetto, non possano essere considerate meri arredi, prestandosi a letture ideologizzate che vanno oltre le competenze di un ente locale quale è il Comune di Lucca che, per mezzo del Consiglio Comunale, deve rappresentare la totalità della cittadinanza senza prestarsi a visioni parziali o a interessi ideologici di parte".
Proprio per questo motivo, la maggioranza comunale ha deciso per il loro spostamento ritenuto che "per l’importanza dell’Istituzione e per il decoro della sala del Consiglio Comunale si debba procedere a mantenere al suo interno i simboli e gli arredi richiesti dalla legge, oltre alle decorazioni di pregio storico-culturale". Nella sala antistante il consiglio è stato inoltre deciso, oltre alle due bandiere oggetto della disputa tra maggioranza e opposizione, di introdurre quale segno di lotta e contrasto alla mafia e alla criminalità organizzata e come segnale di vicinanza della città di Lucca a tutti coloro che lottano per la legalità, il ritratto dei giudici Falcone e Borsellino.