MAURIZIO GUCCIONE
Cronaca

“Videogiochi, una risorsa“. Fabio Viola ci spiega come avvicinare i giovani all’ambiente

E’ uno tra i massimi esperti di “Gamification“: stamani alle 11.30 alla Casa del Boia affronterà il tema “Facciamo conoscenza con il Pianeta attraverso i videogame”. “Andiamo nelle piazze digitali“.

“Videogiochi, una risorsa“. Fabio Viola ci spiega come avvicinare i giovani all’ambiente

E’ uno tra i massimi esperti di “Gamification“: stamani alle 11.30 alla Casa del Boia affronterà il tema “Facciamo conoscenza con il Pianeta attraverso i videogame”. “Andiamo nelle piazze digitali“.

Oggi alle 11.30 alla Casa del Boia Fabio Viola, tra i massimi esperti di Gamification, affronterà il tema “Facciamo conoscenza con il Pianeta attraverso i videogame”. Al noto designer di videogiochi e scrittore abbiamo posto alcune domande.

Che cosa significa essere esperti di “gamification” e come uscendo dai canoni commerciali, può offrire vantaggi consapevoli nei giovani?

"I videogiochi rappresentano una chiave di accesso verso le nuove generazioni. Solo in Italia abbiamo 14 milioni di persone che ogni anno dedicano tempo e capacità in questi universi digitali. La domanda che mi sono posto vent’anni fa è cosa accadrebbe se utilizzassimo quel potere di coinvolgimento e senso di partecipazione per avvicinare i più giovani alla didattica innovativa o sensibilizzarli verso i grandi temi del XXI secolo. La gamification significa creare esperienze in cui finalmente ci si possa tutti sentire protagonisti coniugando una parte di intrattenimento con una più profonda di trasferimento culturale".

Il gioco ha una radice lontana: che ruolo può avere oggi nei giovani affinché smuova interesse finalizzato al bene comune?

"Giocare è sinonimo di imparare. Numerosi studi scientifici indicano in chi è esposto a un gioco di qualità sin da piccolo una maggiore propensione a sviluppare pensiero creativo, attitudini sociali, il rispetto delle regole e capacità decisionali sotto stress. L’Italia è un paese scarsamente alfabetizzato ludicamente, i videogiochi rappresentano una delle principali espressioni artistiche e culturali della contemporaneità. Se concordiamo che un libro o un film possano e debbano essere parte della nostra formazione, non dovremmo stupirci se anche i videogiochi rientrassero in questo mix formativo".

Videogame significa anche rischio di esserne assorbiti e di creare dipendenza: cosa fare per non incorrere in questo rischio?

"I videogiochi, al pari di altre esperienze digitali interattive come i social network, necessitano di accortezze nell’approccio ed utilizzo. Prima della completa creazione di mappe mentali ed emotive, i più piccoli dovrebbero accedere solo a giochi adatti alla loro età seguendo il codice PEGI e, possibilmente, sempre accompagnati da un adulto. È fondamentale evitare giochi frenetici la sera prima di addormentarsi e adottare comportamenti appropriati quando si gioca in multiplayer online con altre persone. A fronte di ciò, videogiochi come Minecraft sono entrati nelle scuole italiane consentendo ai docenti di spiegare materie complesse come la matematica o la storia attraverso la creazione di mondi basati su blocchi".

Temi come la centralità della tutela dell’ambiente oppure i temi etici, possono trovare un utile ausilio da queste “connessioni digitali”?

"Bisogna portare i temi del presente e le sfide nel futuro, anche nelle piazze digitali popolate giornalmente da miliardi di persone. Oggi le forme più spontanee e originali di protesta nascono all’interno di mondi virtuali dove milioni di giocatori si mobilitano dal basso intorno a temi come la pace o il rispetto dei diritti delle minoranze. Progetti di gamification ci insegnano la logica del Game Over, in una esperienza digitale è consentito fallire ed anche morire con l’obiettivo di imparare dai propri sbagli per migliorare sé stessi e raggiungere l’obiettivo comune".