
Villa Grassini: il Comune non parteciperà all’asta
Il Comune di Porcari non parteciperà all’asta, l’ennesima, per villa Grassini, fissata per il prossimo 3 ottobre. Si attende che il prezzo scenda ulteriormente dagli attuali 680 mila euro. Un bene prezioso che ha numerosi vincoli storici ed architettonici, con una declinazione urbanistica particolare. Il Municipio di piazza Orsi nel 2022 ha acquisito il complesso dell’ex Fornace con annesso lago (dove troveranno spazio la cittadella culturale e la biblioteca), per una cifra sotto i 100 mila euro. Villa Grassini è un patrimonio prezioso, uno scrigno di tesori, sulla collina che è soggetto a procedura fallimentare. Il palazzo padronale, ubicato accanto alla chiesa di San Giusto, è stato costruito dalla famiglia patrizia di mercanti lucchesi Di Poggio, succeduta ai nobili di Porcari. La struttura si snoda su una superficie di 1.239 metri quadrati e fu ristrutturata nel 2003. Tra l’altro si sviluppa su tre livelli ed è dotata di diversi accessori, come ampie sale adibite a riunioni e conferenze, studi e servizi, un grande parco privato (esteso su 7.563 metri quadrati), con giardino storico provvisto di piscina e area parcheggio, ascensore e affreschi storici per ogni sala, un seminterrato spazioso con apposita area cantine. L’immobile comprende anche due appartamenti e un magazzino e il tutto andrà all’asta con uno sconto significativo rispetto al valore reale: si partirà, infatti, da 679.711 euro. Anche la location è particolare: immersa nel verde, circondata dalle colline lucchesi con le loro spettacolari distese di vigneti e uliveti, dove vengono prodotti vino e olio di notevole qualità. Tra le tante ipotesi di eventuale destinazione, senza dubbio quella culturale e convegnistica. Se in futuro la dovesse comprare il Comune, allo studio partnership con Università, ma sempre tutto orientato verso un target culturale.
In ogni caso un monumento da salvare in quanto parte della storia della storia culturale della comunità porcarese.
Massimo Stefanini