I numeri parlano chiaro, al di là degli errori arbitrali, dei pali, delle traverse e così via e i numeri dicono che la Lucchese non sa più vincere al Porta Elisa, che di solito dovrebbe rappresentare un "fortino" inespugnabile per gli avversari.
Se la memoria non ci inganna, i rossoneri non vincono in casa dal marzo dello scorso anno quando superarono di misura l’Olbia. Da allora ad oggi pareggi e sconfitte. La "sindrome" è proseguita anche in questo avvio di stagione, dal momento che la squadra nelle cinque gare interne sin qui disputate (Gubbio, Rimini, Pianese, Milan Futuro e Sestri Levante) ha conquistato soltanto 4 pareggi, completamente diversi tra di loro, sicuramente avari nel punteggio rispetto al gioco e alle occasioni create, ma pur sempre pareggi. A questo punto, bisognerebbe forse provare a giocare con un tre quartista centrale (Saporiti) e due attaccanti (Costantino e Magnaghi o Sasanelli).
Qualcosa, insomma, va studiato, va cambiato, perché è impensabile che la Lucchese possa sopperire alla mancanza di vittorie interne solo con i "blitz" esterni, anche se i rossoneri ne hanno messi a segno già due e su campi considerati tabù come il “Paolo Mazza“ di Ferrara oppure il “Del Duca“ di Ascoli.
In attesa di questi eventuali "ritocchi" nel modulo e negli uomini, l’importante, intanto, è il recupero di squalificati ed infortunati, come Sabbione, come Gasbarro e Antoni (per rivedere in campo Fedato bisognerà aspettare ancora una-due settimane), per scongiurare il pericolo di schierare altre difese di emergenza, anche se i sostituti hanno fatto più o meno bene la loro parte. Quella che si apre domani è una settimana importante, perché sono previste le prime scadenze economiche della nuova stagione, che se non rispettate porterebbero inevitabilmente a punti di penalizzazione in classifica (si dice siano in arrivo per la Ternana), poi la settimana si concluderà con la trasferta di Carpi, la prima di un trittico "terribile" (Pescara in casa, Entella e Campobasso in viaggio).
Ma c’è tempo per pensarci. Ora testa e gambe sull’impegno più vicino, tutt’altro che agevole. Infine un’annotazione sui tifosi. Chi pensava che la pesante sconfitta di Perugia avrebbe potuto tenere lontano il grosso del pubblico, vista la serata feriale ed il poco "appeal" dell’avversario, è stato smentito, perché duemila spettatori, che hanno sostenuto la squadra fino al fischio finale del modesto arbitro Striamo, dicono che, nonostante tutto, comprese le incertezze sul futuro societario, i tifosi sono al fianco della Lucchese. Spetta ovviamente a Tumbarello e compagni fare di tutto per averli sempre dalla loro parte.
Emiliano Pellegrini