LAURA SARTINI
Cronaca

"Vino in bottiglia calato del 40%. A tavola si designa il driver sobrio"

A tavola si parla, si mangia ma si beve decisamente meno. Il consumo di vino in bottiglia al ristorante è...

A tavola si parla, si mangia ma si beve decisamente meno. Il consumo di vino in bottiglia al ristorante è calato del 30-40 per cento nell’ultimo periodo. Una mazzata. "L’effetto del nuovo codice della strada si fa sentire eccome – spiega Antonio Fava, presidente dei ristoratori Fipe Confcommercio –. Magari è complice anche il periodo post festività, in cui si cerca di dare un taglio alle calorie ma sicuramente la paura dei controlli ha un ruolo importante. Pochi realizzano che i limiti sono gli stessi di prima per quanto riguarda il numero dei bicchieri fuorilegge, e che il nuovo codice ha ritoccato, anche pesantemente, le conseguenze. È anche una novità non sbagliata. È giusto che ci siano meno rischi sulle strade, soprattutto quando riguardano i giovani anche se per ora questo effetto sembra che non ci sia. Speriamo che il sacrificio a tavola invece con il tempo dimostri di avere il suo perché". Le strategie per correre ai ripari senza imporsi eccessive privazioni ci sono. "Spesso adesso i clienti si orientano sul vino in calice, così da poter ’dosare’ la giusta quantità – esemplifica Fava –. In più anche tra i meno giovani ora vedo che sta avanzando la ’moda’ di designare uno a tavola che si mantiene sobrio, e sarà l’autista. Una buona prassi che sapevo essere spesso adottata dai giovani, magari di rientro dalle discoteche, e che ora si sta diffondendo anche nelle fasce superiori di età".

Il vino, è davvero tutta colpa sua? "Si parla solo di questo, quando invece, senza voler additare i colleghi esercenti, anche l’aperitivo può avere la sua parte in gioco quando si tratta di tasso alcolemico. Per ora a farne le spese è sicuramente il vino, con il consumo in bottiglia calato in modo significativo". E ora le proposte e, soprattutto, le concrete iniziative di Fipe Confcommercio. "In città manca un servizio essenziale in tempi come questi di nuovo codice della strada – segnala Antonio Fava –: i taxi. So che il Comune ci sta lavorando ma non bastano una o due licenze in più per risolvere il problema. I clienti lucchesi che magari vogliono godersi la serata senza troppi pensieri sceglierebbero volentieri il taxi, il problema è che non si trovano. Ci sono 29 licenze a Lucca, nessuna nei Comuni della Piana. Risultato che tra ferie e malattia, se ne circolano 6 nel comprensorio è già manna. Non può bastare. Soprattutto quando i clienti non sono più solo i turisti ma anche i lucchesi".

Presto comunque Fipe fornirà di etilometro (a prezzo calmierato) i ristoratori che ne faranno richiesta. "È un’iniziativa di Fipe nazionale rivolta appunto ai ristoratori che intendono offrire questo servizio al cliente che lo può richiedere. Fermo restando che non siamo certo noi i guardiani, e non lo dobbiamo diventare".

Laura Sartini