Il mondo della delinquenza è complesso e variegato. Una sorta di compagnia teatrale, dove gli attori, secondo la regia che li dirige, cambiano sovente maschera, pur restando, in una maniera o nell’altra, subordinati al copione della violenza e le sue nefandezze. E’ ciò che è emerso in occasione del brindisi di fine anno organizzato dal comando provinciale dei Carabinieri, durante il quale, il colonnello Arturo Sessa ha illustrato il cambiamento della panoramica criminale, che vede un calo di furti, truffe e altro, ma non quello dei reati di genere.
Certamente per la diminuzione dei furti ha giovato l’impegno profuso sul territorio dalle forze dell’ordine, che ha consentito il calo dei reati e incrementato le misure cautelari. Delinquenza, questa, sebbene impegnativa, che si può combattere, oltre con i metodi investigativi, con quelli tecnologici, tra cui l’ausilio delle telecamere, ecc.
Non va invece così per i reati di genere, di solito di ambito sentimentale, oppure dovuti al raptus di uno squilibrato, quindi, non facile da prevenire e da combattere; avvengono all’improvviso o in ambiti inaccessibili alle forze dell’ordine, almeno che la donna non abbia denunciato anomalie e maltrattamenti del fidanzato o del marito. Insomma, un terreno psicologico e sociale ancora in gran parte da esplorare e capire, ma dove la prevenzione può avere un ruolo decisivo: le donne che subiscano violenze non dovrebbero esitare a rivolgersi alle forze dell’ordine appena queste si manifestano. Unico modo di fermare il violento di turno.