REDAZIONE LUCCA

"Virus ancora nel corpo 10 giorni dopo la morte"

La ricerca romana a cui hanno collaborato gli ospedali di Lucca e Pisa: 60 autopsie eseguite dai medici legali sui malati di Covid

Il virus sopravvive alla morte della persona infettata. Sono le conclusioni di uno studio romano al quale hanno collaborato anche gli ospedali di Pisa e Lucca. "Abbiamo testato sui cadaveri la sussistenza nel tempo della positività al tampone per il Covid e abbiamo visto che, anche oltre i dieci giorni, ci dà risultato positivo", ha spiegato il professor Vittorio Fineschi, ordinario di Medicina legale all’Università Sapienza di Roma e direttore dell’obitorio comunale della capitale all’agenzia Dire. "Quindi c’è presenza di Rna virale nel corpo umano ormai cadavere". Il prof Fineschi, insieme ad un team di esperti, ha portato avanti una ricerca che sarà presto pubblicato sulla rivista ‘Diagnostics’.

Ma questo porta subito a una domanda: quindi anche un corpo senza vita può infettare? "A oggi non abbiamo nessuna comunicazione di contagio cadavere-operatore sanitario – ha chiarito Fineschi – Noi però, come altri istituti, dall’inizio della pandemia ci siamo premurati di fare tamponi anche sui cadaveri e abbiamo scoperto alcuni dati interessanti: innanzitutto abbiamo visto molte positività nei tamponi naso-faringei, ma allo stesso tempo abbiamo riscontrato una bassa carica di infettività. Forse questo rende ragione del fatto che non vi sono contagi diretti tra operatori e cadaveri".

A raccontare la parte toscana dello studio - i nostri medici e le nostre strutture hanno contribuito dal punto di vista pratico - è la dottoressa Diana Bonuccelli (Asl) che lavora nella struttura complessa di Medicina legale di Lucca, "centro di riferimento per l’Asl Toscana Nord Ovest per i riscontri diagnostici: abbiamo aderito a più approfondimenti scientifici. Oltre a quello di Roma anche a quelli di Ferrara e Trieste tra gli altri".

"La nostra sala autoptica ha un livello di sicurezza 3, una delle poche in Italia, ed è quindi stata utilizzata anche nell’emergenza sanitaria in quanto garantisce la sicurezza degli operatori. Per questo è diventata un riferimento per aziende vicine tra cui l’Aoup e altre fuori regione. E’ stata così raccolta una certa casistica: a Lucca sono state fatte 30 autopsie Covid complete (comprese quelle ospedaliere pisane). Le autopsie giudiziarie si sono svolte invece a Pisa.

Antonia Casini