“Fossi nel sindaco Pardini ecco cosa farei: dei maxi manifesti in città con la scritta “Lucca non è capitale della cultura 2026“. Questo è vero motivo di orgoglio di fronte a un premio che obbedisce a formule del tutto insensate“. Il primo supporter della città è lui, Vittorio Sgarbi che a Lucca ha appena portato la mostra su “Antonio Canova e il Neoclassicismo“ e che il 28 sarà di nuovo in città, alla Cavallerizza, dove condurrà in “visita guidata“ all’esposizione i sindaci di varie città italiane.
“Non ci dimentichiamo che da questo concorso grottesco, che io ho più volte invano chiesto di modificare nei requisiti in modo da far concorrere città analoghe per dimensioni e storia, una volta è stata persino esclusa Venezia – continua Sgarbi –. Un premio inventato da Franceschini secondo una formula meschina, con una commissione che procede non si sa con quale criterio, producendo una poltiglia di stupidaggini. E’ insopportabile“. Quello che dice oggi, Sgarbi lo aveva detto anche in tempi non sospetti, prima del bruciante verdetto. “Lucca non deve concorrere al titolo se non vuole sottoporsi a un’inutile umiliazione in nome di una demenza globale“, aveva profetizzato in occasione dell’inaugurazione della mostra alla Cavallerizza. “Non è un caso che io non ho fatto concorrere nè Urbino nè Ferrara, semplicemente perchè non avrei voluto vederle perdere a causa di Agnone, e con un premio così malamente formulato il rischio è reale“.
“Comunque nulla è più grave dell’esclusione di Lucca, ho scritto questo anche al ministro stamani“, ci informa Sgarbi mentre si diverte a scorrere i nomi delle città ammesse alla short list. “Solo per i titoli che hanno dato ai loro progetti le boccerei tutte – dice –. L’esclusione di Lucca è l’ulteriore riprova della insensatezza di questa formula, da rivedere e correggere o altrimenti da cancellare definitivamente“. Cosa si è perso con questa opportunità mancata? “Il premio di un milione di euro e il fatto di non potersi ricandidare per il prossimo anno. Ma, ripeto, ne farei motivo di vanto con maxi cartelloni per tutta la città“.
Laura Sartini