FRANCESCO MEUCCI
Cronaca

Volto Santo, torna il colore originale

Si è chiusa la fase diagnostica del restauro iniziato ormai nel 2022. Ecco quali sono le decisioni prese dal Comitato scientifico e che sono state condivise dal Comitato promotore dell’intervento

Il restauro del Volto Santo

Il restauro del Volto Santo

Lucca, 1 giugno 2024 – Il Volto Santo torna alla colorazione originale. Non sarà quella molto scura dovuta agli strati più superficiali, costituiti da una miscela di carbone, oli essiccativi e cera d’api. Quattro, anzi sei, i colori che vedremo alla fine del restauro e dunque quando la sacra effigie sarà riportata nel tempietto del Civitali. I tempi del restauro e quindi del ritorno nel tempietto sembrano ormai confermati per il settembre 2025.

Vediamo cosa è emerso dalla lunga fase diagnostica, iniziata nel dicembre 2022, che ha portato alle decisioni del "Comitato scientifico" condivise dal "Comitato promotore". Pelle, capelli e barba. Gli incarnati, dunque il volto, le mani e i piedi torneranno ad avere le tonalità più chiare, tendenti al rosa, testimoniate sino alla fine del Seicento dai numerosi dipinti e affreschi raffiguranti il Volto Santo presenti sul territorio. I capelli e la barba del Cristo riacquisiranno invece la cromia giallo/bruna originaria, conferendo maggior risalto al modellato.

Tunica. Tornerà ad avere un colore blu scuro, costituita da un composto di lapislazzuli e olio, ci saranno inoltre le dorature decorate sul bordo delle maniche, dello scollo e dell’orlo della stessa tunica. La colorazione tenderà dunque al blu di Prussia con tendenza verso lo scuro per effetto dell’olio che utilizzato.

Croce. La perdita di gran parte degli strati di azzurrite più superficiali della croce impone il recupero della preziosa policromia sottostante, più antica, ben conservata che è costituita da un pigmento rosso con decorazioni bianche e bordi a lapislazzuli.

La decisione del doppio Comitato è arrivata ieri mattina, con un comunicato ufficiale firmato da Arcidiocesi di Lucca, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Ente Chiesa cattedrale san Martino, Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per province di Lucca e Massa Carrara e Opificio delle pietre dure.

“L’impegnativo intervento di restauro del Volto Santo – si legge nel comunicato – promosso dall’Ente Chiesa cattedrale di San Martino, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e coordinato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze d’intesa con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per province di Lucca e Massa Carrara – è giunto a un momento decisivo. A conclusione della campagna diagnostica, il Comitato scientifico ha potuto valutare le diverse opzioni di intervento, condivise dal Comitato promotore e volte ad una restituzione dell’opera che garantisse il rispetto della sua valenza religiosa e devozionale insieme alla doverosa attenzione nei confronti della materia di un manufatto storico unico. Nei prossimi mesi si procederà perciò alla rimozione degli strati superficiali scuri, costituiti da una miscela di carbone, oli essiccativi e cera d’api che nel tempo hanno annerito l’opera coprendone le originarie cromie e occultandone la plasticità dei volumi e la preziosità della materia".

Il comunicato si sofferma su un dettaglio del restauro in corso nel transetto nord della chiesa cattedrale: "Nell’ottica di garantire adeguata stabilità ad un’opera imponente e composta da più parti, si è provveduto allo stacco del corpo del Cristo dalla croce, mantenendo tuttavia inalterato il sistema dei perni di ancoraggio esistenti. La separazione permetterà di approfondire ulteriormente la conoscenza della tecnica costruttiva, anche al fine di elaborare il progetto di ricollocazione nel tempietto di Matteo Civitali all’interno della cattedrale". Gli aggiornamenti sulle fasi di restauro sono periodicamente disponibili sull’apposito sito web dedicato www.voltosantolucca.it.

Già nel convegno del 16 settembre 2023 vennero mostrate ai presenti nella chiesa di san Giovanni alcune immagini che evidenziavano i vari e più antichi strati ritrovati sul Volto Santo, a cominciare proprio dagli incarnati di viso, mani e piedi, ovvero gli strati di ridipinture di tonalità rosa poi coperte dalle stesure oleose che si sono imbrunite nel tempo. Anche la veste che ci siamo abituati a vedere di colore scuro per la presenza di almeno due ridipinture, i n passato aveva altra colorazione: lo strato più antico aveva una tonalità blu costituita da lapislazzuli, pigmento preziosissimo presente anche in uno strato di ridipintura intermedio misto a nero e quindi più scuro.

Il 17 aprile scorso c’era stata una riunione per avviare il percorso di restauro del Volto Santo dopo la fase diagnostica. Oltre al restauro dell’antico e venerato crocifisso è in corso anche quello dell’interno del tempietto del Civitali.

Paolo Mandoli