Lucca, 2 giugno 2024 – L’associazione “Carlo del Prete, trasvolatore Atlantico” e la sua presidente Alessandra Zita del Prete si uniscono ai festeggiamenti della festa della Repubblica, con un ulteriore ricordo.
Alle 15,30 del 2 giugno 1928 il maggiore Carlo del Prete e il capitano Arturo Ferrarin atterravano infatti all’aeroporto di Guidonia-Montecelio dopo oltre 58 ore di volo ininterrotto con il loro aereo SIAI S64. Avevano portato all’Italia, allora nella persona del Re, oggi nella Repubblica che festeggiamo, ben tre record mondiali. Record di durata in circuito chiuso: 58 ore e 34 minuti di volo ininterrotto. Distanza in circuito chiuso: 7666,617 chilometri. Velocità media nei primi 5mila chilometri: 139,177 chilometri orari.
Erano partiti alle 5 e 16 del 31 maggio ed avevano percorso per ben 51 volte il circuito parallelo alla costa tirrenica tra Torre Flavia e il faro di Anzio, pilotando a turni di 4 ore, mentre il compagno cercava di riposarsi. Con i record conquistati riportarono l’Italia e la sua Aeronautica in un ruolo di primissimo piano nella competizione sportiva e tecnologica che si andava sviluppando tra le nazioni, competizione che avvinceva il pubblico come oggi il calcio o come qualche anno fa la corsa per l’allunaggio sulla luna.
Nella foto si possono vedere Carlo del Prete e Arturo Ferrarin che festeggiano dopo i record, accanto a loro (il signore con i baffi) l’ingegner Alessandro Marchetti, progettista dell’aereo dei record l’S64, che il mese successivo avrebbe ridato all’Italia anche il primato nelle trasvolate atlantiche.