
Lucca, farmaci spariti e truffa: interdetto medico dell’Asl (foto d’archivio)
Lucca, 12 aprile 2025 - Un medico della Usl Toscana Nord Ovest è stato sospeso per un anno dall’esercizio della professione medica e dai relativi incarichi di pubblico servizio. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Lucca su richiesta della Procura, è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Bagni di Lucca e dai militari del Nas di Livorno. L’interdizione arriva al termine di un’articolata indagine che ipotizza a carico del professionista – residente a Lucca e domiciliato a Pisa – i reati di truffa aggravata e peculato.
Le indagini sono scattate alla fine del 2023, in seguito a una denuncia di furto sporta da un altro medico. L’uomo aveva segnalato la sparizione di un hard disk contenente dati sensibili dei suoi pazienti e di due apparecchi diagnostici di ingente valore, sottratti dal suo ambulatorio. A far nascere i primi sospetti è stato il fatto che proprio pochi giorni prima il medico sospeso aveva utilizzato gli stessi locali per conto della Croce Rossa, in occasione di una gara ciclistica.
Da lì, i carabinieri di Bagni di Lucca hanno avviato le prime attività investigative, poi proseguite insieme al Nas di Livorno. I militari hanno eseguito due perquisizioni – in momenti distinti – nella residenza e in altri immobili in uso al medico. Il risultato: il ritrovamento di una grande quantità di materiale sanitario, farmaci, strumentazione medica, presidi d’emergenza e abbigliamento ospedaliero. Tra i medicinali anche sostanze stupefacenti o destinate alle cure palliative, non reperibili nelle farmacie private e destinati esclusivamente all’uso ospedaliero o ambulatoriale.
Secondo quanto spiegato in un comunicato dei carabinieri, molti dei presidi sarebbero stati sottratti da ambulatori e sedi sanitarie nelle province di Lucca, Pisa e Livorno, facenti capo alla Usl Toscana Nord Ovest, a strutture delle Misericordie e a Punti di Emergenza Territoriali, dove il medico ha operato come convenzionato.
Ma non è tutto. L’indagine ha portato alla contestazione di ulteriori presunti reati: tra il gennaio 2022 e il dicembre 2024, il medico avrebbe truffato il Servizio Sanitario Nazionale attestando falsamente circa 1.600 ore di servizio mai realmente svolte, per un importo complessivo non inferiore ai 36.000 euro. Secondo la ricostruzione accusatoria, l’uomo risultava in servizio in più sedi contemporaneamente, sovrapponendo orari tra incarichi svolti per la Usl e quelli privati, tra cui anche l’Ufficio Sanità Marittima Aerea e di Frontiera della Croce Rossa.
Nel corso delle perquisizioni, sono stati rinvenuti anche timbri e datari riconducibili a enti sanitari pubblici, che secondo gli inquirenti potrebbero essere stati utilizzati per falsificare le presenze. Alle indagini ha collaborato anche la Guardia di Finanza di Lucca per gli accertamenti di natura economico-finanziaria. L’inchiesta è ancora in corso.