Saverio Bargagna
Lucca

'Pallacanestro Lucca', colpo di grazia: il tribunale sentenzia il fallimento

Ora il rischio è l’apertura di un procedimento per capire le cause del crac

L'ultimo canestro della Pallacanestro Lucca (foto Alcide)

Lucca, 11 ottobre 2014 - I TAVOLINI del bar, la musica degli anni ’70 che risuona da dentro i locali, il caldo estivo che cala sulla testa di una decina di amici impegnati in una annosa disputa: meglio il calcio o il basket? E’ il pomeriggio del 27 agosto del 1970 quando al bar Morino, sul viale Castracani, nacque la Polisportiva Porta Elisa. E per far contenti tutti, alla fine, si decise di tagliare la testa al toro: «la nostra società parteciperà sia ai tornei di palla a spicchi che di pallone». Cinque anni dopo — con la fusione con il «Sant’Anna Autocar» — la Polisportiva cambia denominazione trasformandosi in «Pallacanestro Lucca». E’ l’inizio di una grande storia. Una storia che ha appassionato generazioni, fino a pochi mesi fa. Giovedì il colpo di grazia. Il tribunale civile di Lucca, infatti, ha pronunciato la sentenza di fallimento della «Pallacanestro Lucca SSD». Un triste addio.

DON MICHELE Guidotti, parroco dell’Arancio già negli anni ’70, offrì al gruppo di fondatori una stanza per le riunioni e allestì il primo campo all’aperto proprio dietro la chiesa, dotato di impianto d’illuminazione. L’ultima partita, purtroppo, si è giocata nelle aule del Tribunale. L’istanza di fallimento è stata presentata da «Studio Sport», azienda di Mugnano che da sempre fornisce materiale sportivo alle società della nostra zona. Studio Sport ha documentato una serie di fatture — fra l’aprile 2013 e il febbraio 2014 — mai pagate. La ditta di Mugnano ha venduto alla Pallacanestro magliette, retine, palloni e quant’altro per somma complessiva di 17.236 euro. Ma la società sportiva ha pagato solo 3.922 euro e poi ha rilasciato un assegno bancario dell’importo di 9mila euro. Assegno rimasto impagato, tanto che il 2 aprile scorso è stato assoggettato a protesto con atto notarile. Quindi, sempre nel periodo febbraio-marzo la Pallacanestro Lucca — oltre ad essere stata messa in liquidazione — ha subito ulteriori protesti per un importo complessivo di 35.400 euro. Una cifra risultata fatale. La sentenza di fallimento è stata pronunciata dai giudici Giacomo Lucente, Carmine Capozzi e Antonio Mondini e notificata a Franco Montorro, 70 anni, legale rappresentante, presidente e liquidatore della Pallacanestro Lucca.

CHIUSA questa prima fase la Procura potrebbe decidere di aprire un fascicolo ad hoc per indagare e far emergere le cause che hanno portato al fallimento. La Pallacanestro Lucca è morta così per la seconda volta. La prima fu il 27 febbraio scorso quando l’ Arcanthea Pallacanestro Lucca venne esclusa dal campionato di Lega Silver (ancora in corso). A niente servirono i tre giorni di proroga necessari per saldare le tasse federali (30.900 euro), malgrado i tentativi operati da più parti per un disperato estremo salvataggio. Addirittura il consiglio federale — a poche ore dal redde rationem —, stabilì se qualcuno si fosse presentato all’assemblea e avesse pagato anche la metà dell’onere (15 mila euro circa), con impegno garantito a saldare il resto nella prossima settimana, si sarebbe potuto evitare l’esclusione dal campionato. Ma purtroppo, nessuno si fece avanti.

E ALLORA la mente torna, oggi, a quel 27 agosto del 1970. Quando Elio Giorgi, uno dei grandi padri fondatori della nostra pallacanestro, tirò fuori dal cassetto un quadernetto a righe conservato ancora gelosamente. Fu scelto lui come cassiere della neonata società e su quel quaderno annotò tutte le donazioni spontanee fatte dai ragazzi e da qualche anonimo. Donazioni che servirono per muovere i primi passi di quella società. Un quaderno che oggi, purtroppo, si chiude definitivamente.