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Ciclismo - La proposta di Fanini: nuovi consensi. Velodromo nella Piana. Sì anche da Castellani

Pier Luigi Castellani sostiene la proposta di costruire un velodromo nella Piana lucchese, ritenendola strategica per il ciclismo nel Centro Italia. L'opera potrebbe essere finanziata tramite il PNRR, ma occorre verificare la fattibilità del progetto.

Velodromo nella Piana. Sì anche da Castellani

Da sinistra: Ivano Fanini, Claudio Golinelli e Pier Luigi Castellani

"Sarebbe perfetto per Lucca, ma non solo; baricentrico, vicino all’autostrada, in un settore che verrebbe, così, rilanciato in pieno". Pier Luigi Castellani, attualmente presidente della sezione lucchese della Federazione ciclistica (ma in scadenza, a novembre il rinnovo delle cariche dopo quattro anni di mandato, con probabile sua rielezione), è totalmente d’accordo con la proposta di costruire un velodromo nella Piana lucchese, lanciata da Ivano Fanini, per esperienza e vittorie il nume tutelare di questo sport in Lucchesia. L’opera sarebbe realizzata su terreni di proprietà dello stesso Fanini, nel capannorese.

"Sono favorevole al cento per cento – esclama Castellani che il 14 novembre sarà presente ad un evento a Lucca con Riccardo Magrini e Luca Gregorio, i due telecronisti di ciclismo di Eurospor – e, con me, sfondate una porta aperta, come si suol dire, perché ho anche provato, tempo fa, a sondare il terreno per l’ammodernamento della struttura al campo “Henderson” che, però, è funzionale solo per i più piccoli: le curve non sopportano la velocità, le gare sono possibili soltanto fino agli “Allievi”".

"Come ha sottolineato sul vostro giornale anche il presidente nazionale Dagnoni – prosegue Castellani – , un velodromo a Lucca avrebbe una funzione fondamentale per tutto il Centro Italia e anche oltre, perché ce ne sono davvero pochi, soprattutto se lo intendiamo moderno e funzionale. Quello di Rosignano, ad esempio, non è dell’ultima ora. Sono favorevole. Rimane da verificarne la fattibilità. I progetti si devono fare, senza quelli non si attinge a nessun finanziamento. Credo che l’unica copertura economica possibile, visto che si ragiona di 25-30 milioni di euro, sia quella del PNRR".

"Ognuno deve fare la sua parte; noi, come Federazione, ma soprattutto le istituzioni – conclude Castellani – ; a quel punto potremo capire se si può partire. Nessuno è contrario ad una infrastruttura di questo genere". Insomma, l’idea di Ivano Fanini piace, ora bisogna provare a metterla in pratica.

Massimo Stefanini

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