Profondo rossonero. La trasferta umbra alle pendici dell’albero di Natale più grande del mondo è amarissima per la Lucchese che, ancora una volta, gioca una non-partita, succube degli avversari e con pochissime idee. E, ora, la classifica si fa davvero preoccupante e potrebbe anche peggiorare in base ai risultati delle partite che restano da disputare tra oggi e domani.
Tornando al match del "Barbetti", ancora una volta si è assistito ad una débâcle difensiva. Basti pensare che il Gubbio non aveva mai segnato più di due gol in una partita di campionato in questa stagione e, nonostante le importanti assenze (Di Massimo su tutti), ci è riuscito proprio contro la retroguardia lucchese. Importanti le colpe dei singoli, Gemignani su tutti; ma l’impressione è che questa sia una squadra, se non da rifondare, da rivoluzionare pesantemente. Il mercato è attivo, non resta che aspettarsi qualche novità, non solo in uscita, ma anche in entrata, per tentare di raddrizzare una stagione nata storta e che può finire davvero male.
Gorgone sceglie un "4-4-1-1" di partenza che sembra molto ibrido, con la posizione di Quirini e Antoni che lascia, spesso, spazio ad una difesa a tre, composta da Gemignani, Fazzi e Gasbarro; a centrocampo Gucher, Tumbarello e Catanese supportano la linea offensiva, formata da Saporiti e Selvini. L’approccio non è malvagio, tanto che, a provarci subito, sono proprio i rossoneri, con un tiro di Tumbarello da fuori, controllato in due tempi da Venturi.
Ma è il Gubbio che la sblocca alla prima vera sortita. Al 7’ cross perfetto di Zallu per Tommasini che, in area, incrocia di testa, colpevolmente solo, con la palla che bacia il palo e si deposita in fondo al sacco. Il gol, però, scuote la Lucchese. Al 15’ è, infatti, Gasbarro che risolve in rete una mischia da corner, ma in posizione irregolare. Due minuti dopo, però, su un’invenzione di un grandissimo Saporiti, è Selvini che scappa a Rocchi e, a tu per tu con Venturi, trova il pari.
Da qui in poi la partita cala di livello: spezzettata e confusa, dominata dall’indecisione e dagli errori tecnici. Si risveglia solo nell’unico minuto di recupero, quando Tommasini premia il taglio centrale di Corsinelli che, dal limite, spara un mancino terrificante che batte Palmisani, infilandosi all’incrocio, per il più classico dei gol dell’"ex".
Nella ripresa parte meglio la Lucchese che ha due chances per il pareggio. Al 55’ Saporiti semina il panico sulla trequarti, calcia dal limite, ma il suo destro si stampa sul palo. Pochi secondi dopo è Selvini che si ritrova davanti a Venturi, ma, di testa, colpisce debolmente e regala la sfera al portiere rossoblu. Passano un’altra manciata di secondi e Corsinelli, sulla sinistra, trova il varco per Tommasini che, da pochi passi, apre troppo il piatto.
Allora Gorgone prova ad inserire Magnaghi per Selvini, alla ricerca di maggiore peso in attacco, ma è la punta del Gubbio che si prende nuovamente la scena. L’attaccante bolognese si rifà, infatti, al 68’: traversone dal limite di D’Ursi, ancora una volta Tommasini sfugge alla marcatura di Gemignani e, di testa, firma il raddoppio e la doppietta personale. È il sigillo al match: a nulla servono gli ingressi in serie di Cartano, Visconti e Giacchino per Gemignani, Gucher e Catanese; la gara non ha più nulla da dire, se non un’altra occasione per la Lucchese che conferma la partita assolutamente negativa, ma anche un po’ sfortunata per i toscani. Al 75’, infatti, crossa Catanese da sinistra, sul secondo palo sbuca un onnipresente Saporiti che colpisce in spaccata, ma trova ancora una volta il legno.
Dopo il fischio finale piovono fischi dal settore ospiti, così come un "Gorgone vattene".
La situazione in società è molto delicata e, questi risultati, uniti a questo tipo di prestazioni in campo, non aiutano affatto. Anzi.
Federico Minelli
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