REDAZIONE LUCCA

La Lucchese riparte dal settore giovanile

Il suo potenziamento in cima al piano affidato da Bulgarella al nuovo dg Mangiarano. Poi il restauro degli impianti e una nuova foresteria

L’obiettivo della nuova proprietà che fa capo ad Andrea Bulgarella, "imprenditore del fare", è quello di dare alla Lucchese una struttura economica solida, moderna, efficiente, con un suo speciale "appeal" nel mondo del calcio. E, per realizzare un progetto sportivo che, ovviamente, ha bisogno di tempo, Andrea Bulgarella si è affidato a veri professionisti nel loro settore, come Lo Faso, ad del gruppo Bulgarella, che curerà tutta la parte amministrativo-contabile della società. E come Giuseppe Mangiarano, al quale spetterà il complesso, ma sicuramente stimolante, compito della gestione interna ed esterna del club; come il direttore sportivo Daniele Deoma, responsabile dell’area tecnica.

Ma ci saranno altri preziosi collaboratori riconfermati: come Alessandro Vichi (presidente), Bruno Russo (brand manager), come Mario Santoro (area marketing e rapporti con la Lega), come Debora Catastini (segreteria generale). Ognuno avrà libertà di movimento nel proprio settore, ma tutti dovranno, in ultima analisi, rapportarsi con Bulgarella.

Nel corso del suo primo incontro con i tifosi al Museo Rossonero il "patron" di Erice ha detto in modo chiaro che la Lucchese dovrà ripartire dalle fondamenta per costruire, poi, il resto della società. E queste fondamenta sono rappresentate dal settore giovanile, mai così in basso e un tempo fiore all’occhiello della Pantera. Nelle prossime settimane Mangiarano cercherà di riannodare i fili con le varie società vicine per creare preziose sinergie, oltreché individuare tecnici e collaboratori.

Ma la Lucchese ha bisogno anche di strutture efficienti. Ed allora l’attenzione del neodirettore generale Mangiarano, figura di primissimo piano nell’organigramma rossonero – che in questo periodo ha preso visione un po’ di tutto – è inevitabilmente caduta sulle condizioni del terreno del gioco del "Porta Elisa" che ha bisogno di interventi urgenti; ma anche sul fatto che allo stadio di Saltocchio servirebbero nuovi spogliatoi, in modo che possano essere utilizzati dalla prima squadra, senza che i giocatori debbano andare in su e in giù dallo stadio per spogliarsi e fare le docce al termine degli allenamenti. Prevista anche una migliore sistemazione dell’impianto dell’"Acquedotto" che sorge vicino al fiume e da tempo abbandonato.

Per Giuseppe Mangiarano, che ha maturato importanti esperienze in club prestigiosi come Milan ed Inter, si prospetta, insomma, un’estate di un lavoro complesso, ma molto importante, se non fondamentale, se si vuole che la Lucchese diventi un club professionistico al passo con i tempi.

C’è, inoltre, un progetto caro al presidente Bulgarella: la realizzazione di una foresteria per il gruppo-squadra; per realizzarla ci sarà bisogno di spazi da trovare in accordo con il Comune. Solidità economica, efficienza, professionalità: sono questi i tre pilastri sui quali poggia la Lucchese di Bulgarella che, terminata la stagione, illustrerà ai tifosi il programma prettamente sportivo, cioè l’obiettivo che la rinnovata e rinforzata squadra dovrà cercare di raggiungere. Solo allora conosceremo anche il nome del "vecchio" (o nuovo) allenatore.

Emiliano Pellegrini