EMILIANO PELLEGRINI
Sport

Lucchese - 91° minuto. Gorgone: "Bravi tutti"

Il trainer: "I ragazzi stan facendo cose straordinarie in una situazione grottesca"

La forza e la gioia del gruppo. con Gorgone che ha chiesto chiarezza alla società

La forza e la gioia del gruppo. con Gorgone che ha chiesto chiarezza alla società

Tanto di cappello di fronte a questa Lucchese che, nella prima mezz’ora, ha dato spettacolo, giocando anche un gran bel calcio. Ha segnato tre gol, ha colpito un palo e, poi, nella ripresa, ha calato il poker contro una Ternana rimasta di sasso di fronte allo strapotere dei rossoneri.

In una gara che sulla carta sembrava proibitiva, la squadra di Gorgone (azzeccata anche la mossa di Fedato) ha confermato la sua straordinaria serietà e professionalità, meritando, non solo di rimanere in categoria, ma di avere una società "vera" alle spalle.

Giustificato l’entusiasmo di Gorgone a fine partita. "Ho fatto i complimenti ad Abate – hadetto – perché la Ternana è una squadra forte e si giocherà sino in fondo la promozione in un modo o nell’altro, ma, questa volta, ha trovato una Lucchese che mi ha regalato l’emozione più bella degli ultimi anni. Devo ringraziare tutti i giocatori e lo staff e i dirigenti. Questa squadra ha fatto 20 punti nelle ultime partite, ha fatto un terzo di campionato da quinto posto. I ragazzi stanno facendo qualcosa di grandioso in una situazione grottesca".

"A chi ha preso la Lucchese – ha poi aggiunto il trainer – , chiediamo chiarezza. Lo dico senza pregiudizi, ma non sopporteremo altre “tiritere”. Se ci sono le condizioni, bene; se non sono in grado, devono essere chiari e quello che sarà, sarà. Credetemi: non ne possiamo più. Importante è che riescano a rispettare gli impegni. Io parlo a nome della squadra: non se ne può più, per rispetto nostro e della città. Se dovessimo salvarci sul campo e fallire a giugno, che cosa sarebbe? Sarebbe cosa folle".

"Abbiamo bisogno – ha concluso Gorgone – di una risposta chiara, prima della partita di Pontedera; altrimenti non è più rispettoso: non vogliamo continuare ad essere uno strumento che serve per una cosa, ma non serve per un’altra". Un messaggio o, se vogliamo, un monito forte, chiaro e sacrosanto. Ora la palla passa a Benedetto Mancini che ieri non era al "Porta Elisa". Basta con le promesse. Ora contano solo i fatti, perché, credeteci, il resto è noia, come diceva in una canzone Califano…

Emiliano Pellegrini

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