
Gorgone in panchina al «Mannucci»: la sua squadra è apparsa scarica e con poche motivazioni rispetto alle ultime sfide e il tecnico lo ha ammesso
Bonifici. Quelli promessi dalla nuova proprietà alla squadra che dovrebbero arrivare sui conti correnti dei calciatori domani, con la riapertura delle banche, a tenere banco. Ammesso e non concesso, alcune domande.
La prima. Da quale conto sarebbero partiti, se quello della Lucchese "dedicato" con la Lega è bloccato?
La seconda. Si è parlato di una cifra intorno ai 500mila euro che dovremmo presumere si riferisca al saldo dei soli stipendi, senza i contributi, del trimestre trascorso?
La terza. Lo sanno i "padroni del vapore", anche se poi non sappiamo chi sono realmente, che il 16 aprile ci sarà una nuova scadenza federale da 200mila euro circa, pena parecchi punti di penalizzazione?
La quarta. Se la società manderà a vuoto la scadenza, la Lega potrebbe escutere la fidejussione da 750mila euro messa a suo tempo da Bulgarella e i soldi andrebbero direttamente ai calciatori? Ma, a quel punto, che cosa farebbe il sindaco revisore Varetti?
Al "Mannucci", intanto, una Lucchese irriconoscibile – si può anche perdere, ma non in quel modo (passivo), con la testa altrove, magari a quei bonifici che non si sa se arriveranno –, ha rimediato una pesante sconfitta. La squadra, con una prestazione generale difficile da commentare, ha offuscato l’ultimo ottimo periodo ed ora dovrà decidere come intende affrontare le ultime tre giornate ed i play-out. Unica nota positiva, il ritorno in campo di Saporiti.
"Quando si vince – ha detto il trainer Gorgone dopo il derby – siamo bravi, quando si perde è colpa di qualcun altro: non cerco scuse. Abbiamo vissuto una settimana dove di calcio abbiamo, purtroppo, fatto poco; probabilmente potevamo perderla comunque, ma la sensazione di una squadra scarica, senza energia, è stata evidente".
"Ora – ha aggiunto l’allenatore – dobbiamo essere chiari anche noi come squadra. Dobbiamo decidere cosa fare: se dobbiamo andare in campo con questa pochissima energia, diventa complicato. Se qualcuno non ce la fa più, deve alzare la mano, io in primis, indipendentemente da quello che succederà a inizio settimana. Dobbiamo tirare una riga".
"Ma l’ultima cosa che farò – ha concluso il tecnico – è di criticare i ragazzi; quello che è successo, se uno è onesto, era preventivabile, ma non cerchiamo alibi. Martedì decideremo il da farsi".
Emiliano Pellegrini
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