Nella sede pisana del Gruppo Bulgarella si sta lavorando alacremente per trovare una via d’uscita dalla Lucchese, la più "morbida" possibile, cercando, però, di concludere l’operazione prima della prossima scadenza federale di febbraio, quando serviranno parecchi soldi per pagare stipendi, contributi ed oneri vari.
Nonostante che la squadra navighi in cattive acque e la società sia quasi obbligata a passare la mano a causa delle serie condizioni di salute del presidente Bulgarella, non passa giorno che non arrivi una manifestazione di interesse per l’acquisto della Lucchese. Per quel poco che trapela dalla stanza dei "bottoni", si sa che, oltre al gruppo americano, sarebbe sempre in piedi la proposta avanzata da parte di una non ben identificata "cordata" toscana. Mentre ha categoricamente smentito l’interessamento il presidente del Ragusa, l’imprenditore Gaetano Cutrufo. Queste ed eventuali altre manifestazioni di interesse che arriveranno saranno valutate del "neodg" Conte che ha competenza proprio su questa materia e che, il giorno del suo insediamento, parlando di una eventuale cessione della società, aveva detto che la Lucchese sarebbe stata ceduta solo a persona o gruppo solido, disposto a portare avanti il progetto sportivo del presidente Bulgarella.
In attesa di nuovi sviluppi, torniamo ad occuparci di mercato per dire che la società rischia di ripetere il grave errore commesso lo scorso anno, quando non fece nulla per convincere Tiritiello, Rizzo Pinna e Benassai a firmare il rinnovo, con i giocatori che se ne andarono via a giugno a parametro zero: Rizzo Pinna in "B" nel Cosenza, Benassai nel Trapani (che lo ha poi girato al Campobasso), Tiritiello nell’Entella, oggi in testa al campionato.
A quanto pare i tentativi fatti dal "diesse" Ferrarese di prolungare i contratti di Quirini, Saporiti ed Antoni, in scadenza a giugno 2025, sono andati a vuoto, perché sembra nessuno dei tre abbia firmato il rinnovo. E, così, dal prossimo 2 gennaio, giorno di riapertura delle liste di trasferimento, i tre rossoneri saranno liberi di accettare altre proposte.
L’ipotesi, tutt’altro che peregrina, che uno dei tre in scadenza possa essere ceduto a gennaio, significherebbe un indebolimento dell’attale gruppo-squadra, mentre qui c’è bisogno di pochi ma mirati rinforzi e non di cessioni sia pure onerose, per provare a salvare la categoria; con o senza passare attraverso i play-out, perché, al momento, i numeri dicono questo in modo inequivocabile. Discorso diverso sarebbe quello di cedere Costantino, magari anche con l’aiuto del Catania, proprietario del cartellino, cambiandolo con un’altra punta, ma di categoria.
Il compito che attende il "diesse" Ferrarese non è, oggettivamente, dei più agevoli, perché bisogna davvero essere bravi e fortunati a rinforzare la squadra senza spendere un euro. Se le cose stanno davvero così, c’è poco da stare allegri…
Emiliano Pellegrini
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