REDAZIONE LUCCA

Lucchese - L’analisi. Una Pantera da trasferta

I rossoneri hanno quasi sempre fatto bene lontano dal "Porta Elisa"

Lucchese - L’analisi. Una Pantera da trasferta

Simone Magnaghi

Una Lucchese più attenta, riveduta e corretta nel reparto difensivo (Fazzi "centrale", Sabbione sull’esterno destro, Dumbravanu su quello sinistro) – che aveva fatto… acqua contro il Pescara – ha portato a casa un buon pari da Chiavari, confermando che si trova più a suo agio in trasferta, quando non deve necessariamente "fare" la partita. Del resto sono i numeri a confermarlo in modo lampante. Dei tredici punti attuali, ben nove sono stati conquistati in viaggio: uno a Pineto, tre a Ferrara e ad Ascoli, uno a Carpi e Chiavari, con un solo passaggio a vuoto, a Perugia. Va da sé che la squadra deve migliorare in maniera decisa il rendimento al "Porta Elisa", errori arbitrali a parte, dove non vince dallo scorso campionato (1-0 all’Olbia).

Nel caso del match di Chiavari – contro un’Entella che ci è sembrata lontana parente, specialmente in attacco, rispetto a quella di qualche stagione orsono, quando disponeva di attaccanti di spessore – c’è, tuttavia, da sottolineare un aspetto importante: il recupero di giocatori fondamentali per il gioco della Lucchese, come Quirini, Tumbarello ed Antoni che hanno contribuito a dare più sostanza e compattezza alla manovra.

Ai tre va aggiunto Magnaghi che sembra aver ritrovato voglia e spiccato senso del gol, cosa che ha sempre avuto (16 gol nella stagione d’oro di Pontedera due anni fa, ma anche gli 8 di Teramo e i 5 di Pordenone). Un giocatore, insomma, pienamente recuperato alla causa, in un momento importante del campionato, quando i punti cominciano ad avere davvero una valenza significativa, nel contesto di un girone fortemente livellato nei valori medi, quelli, tanto per intendersi, che vanno dalla prima della classe, il Pescara (che è riuscito solo agli sgoccioli ad avere ragione del Pontedera), fino alla decima, il Gubbio, con 15 punti.

Ma la Lucchese, in virtù del suo deficitario cammino casalingo, è quasi obbligata a fare risultato in trasferta, proprio per evitare di essere rimontata da quelle più vicine come Pontedera e Sestri Levante. E la trasferta più vicina si chiama Campobasso. La neopromossa ha avuto un avvio difficoltoso, ma ora è nettamente in fase crescente e, poi, in panchina c’è quel trainer furbo e navigato come Piero Braglia che, non si sa perché, ha sempre dato dei dispiaceri alla Lucchese quando era alla guida del Gubbio. Al "Romagnoli" dove oggi gioca anche l’ex rossonero Benassai, domenica pomeriggio, finalmente ad un orario quasi canonico (le 15), servirà una nuova prestazione tutta sostanza e concretezza da parte di Tumbarello e compagni.

Dal momento che non sembrano imminenti i recuperi di Fedato, Gasbarro e Costantino (che piace al Guidonia in "D"), è molto probabile che Gorgone confermi in blocco l’"undici" di Chiavari. Il match in terra molisana sarà diretto dall’arbitro Drigo di Portogruaro, alla sua prima esperienza con i rossoneri.

Emiliano Pellegrini

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