Oltre trecento persone hanno partecipato, ieri, al Museo Rossonero, all’incontro organizzato dai tifosi riguardo alla recente cessione della società. In sostanza è emerso che, al momento, come dichiarato dal sindaco Pardini e dall’assessore Barsanti, "il Comune non farà niente" e resta "in attesa delle decisioni degli organi federali calcistici". A fare gli onori di casa Stefano Galligani che, dopo un’ introduzione, ha ribadito che la Lucchese è un patrimonio della città, passando poi la parola al sindaco Mario Pardini e all’assessore allo Sport, Fabio Barsanti.
"Anche noi abbiamo letto sul giornale – ha affermato il sindaco – quello che è successo e questo ci ha meravigliato, anche perché ci siamo sempre impegnati. In questi due anni c’era sempre stato un dialogo costante e corretto con la società".
"Come amministrazione comunale – ha spiegato Barsanti – siamo stati presi in giro, perché la società, fino al 4 ottobre, ci ha sempre detto di non voler vendere. Domenica scorsa, in una call con Lo Faso, l’ad rossonero ci ha comunicato verbalmente e per scritto che tutti si erano ritirati dalle trattative e martedì scorso mattina dalla stampa abbiamo appreso che avevano venduto. Noi non potevamo bloccare la vendita, ma abbiamo sempre detto che questo tipo di vendita non ci piaceva. Noi abbiamo investito negli impianti e nello stadio, come non succedeva da tempo. Sono state messe in sicurezza sismica le curve e la gradinata; è stato rifatto il manto erboso ed è stato aggiornato l’impianto di videosorveglianza. Andremo avanti anche nel progetto della sostituzione delle torri-faro che saranno necessarie per poter continuare a giocare al “Porta Elisa” la prossima stagione. Tutti interventi necessari per evitare che la Lucchese giochi a porte chiuse".
E’ stato chiesto, poi, cosa può fare l’amministrazione comunale adesso. "In questa fase – ha continuato Barsanti – dobbiamo solo attendere la verifica della documentazione da parte degli organi federali preposti, Lega “Pro” e “Figc”, che hanno quindici giorni di tempo dal momento della cessione. Poi capire come hanno intenzione di muoversi i nuovi proprietari che, al momento, non abbiamo intenzione di incontrare. Logico che siamo preoccupati per come sono venute fuori le cose. Noi, come amministrazione, abbiamo il dovere di tenere vive queste fiammelle che si erano accese a novembre. In questo momento non siamo contenti di come è andata la cosa, ma dobbiamo attendere gli esiti della conferenza stampa, delle verifiche federali e di Lega e poi studiare il da farsi. Ora non siamo in grado di prevedere cosa succederà. In questi giorni faremo il punto di tutte le pendenze che ci sono ancora tra l’amministrazione e la società. Una vendita non si fa in cinque giorni".
"Martedì e mercoledì scorsi – ha concluso il sindaco – mi ha telefonato l’avvocato Longo due volte. Ho ribadito che c’è grande preoccupazione e lui mi ha confermato che fugherà tutti i dubbi mercoledì prossimo".
Alessia Lombardi
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