
Davide De Zan con Ivano Fanini, durante la visita al museo del «patron»
Il padre, il mitico Adriano De Zan, è stato senza dubbio "the voice" del ciclismo, per dirla con Sinatra. Il figlio, Davide, uno dei più stimati ed apprezzati commentatori dello sport del pedale attualmente, ha parlato di un altro mito: quello di Marco Pantani. Lo ha fatto a Lucca, alla Casa del Boia, al Festival de "L’Augusta - La Fortezza delle Idee" del presidente Iacopo Di Bugno. L’occasione ? La presentazione del libro di Davide De Zan, "Marco Pantani per sempre", l’emozionante racconto della vita di uno dei più grandi di tutti i tempi.
L’iniziativa era inserita nel calendario ufficiale degli "Eventi in rosa", per la promozione del Giro d’Italia 2025 che, come noto, toccherà di nuovo la città dell’arborato cerchio, con la partenza della cronometro che condurrà a Pisa, a maggio. Tutto ciò con il patrocinio dal Comune di Lucca e della Fondazione Marco Pantani. Davide De Zan, intervistato da Lorenzo Cafarchio, ha ripercorso le gesta di quello che, forse, rimane l’ultimo rappresentante del ciclismo romantico, se così vogliamo definirlo. Il Pirata ha infiammato gli sportivi di varie generazioni. La sua stessa vita è diventata un romanzo.
"Il mio libro – ha dichiarato De Zan junior – è un atto d’amore verso questo ragazzo, un talento incredibile che ha dovuto subire innumerevoli ingiustizie".
Il volume "Marco Pantani per sempre" è una incalzante indagine che racconta a tutto tondo la vicenda di un campione rimasto dentro al cuore di ogni amante del ciclismo e non solo. Alla serata erano presenti: il sindaco di Lucca, Mario Pardini; l’assessore allo Sport, Fabio Barsanti; i presidenti dei comitati ciclistici lucchese e pisano, rispettivamente Pierluigi Castellani e Benedetto Piccinini, con Ivano Fanini, patron di "Amore & Vita" (il più vincente di tutti con i tanti campioni che ha lanciato nel corso degli anni), con i fratelli Brunello e Pietro e il figlio Cristian e il direttore del Museo Fanini, Stefano Bendinelli. E, per rimanere in tema, De Zan ha visitato il museo Fanini, rimanendone estasiato per la qualità e la quantità di cimeli presenti che evocano molti ricordi ed avvenimenti di questo sport, con foto inedite che illustrano la storia di questa disciplina.
Massimo Stefanini
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