FIVIZZANO
Nella notte a cavallo tra sabato e domenica le fiamme hanno inghiottito due pale meccaniche, per un totale di circa 600mila euro di mezzi andati in fumo. E’ accaduto nella cava Castelbaito Fratteta, di proprietà della ditta Walton, nel comune di Fivizzano. Il rogo – da quanto appreso – sarebbe doloso. Non si tratterebbe del primo episodio nella cava che avrebbe già subito due incendi, l’ultimo nel 2022. Al momento sono in corso le indagini affidate al commissariato di Carrara. Immediate le reazioni dopo l’accaduto nella cava Castelbaito Fratteta sulla vetta del monte Borla.
"L’ incendio dei veicoli da lavoro in disponibilità ad una impresa non può e non deve essere considerato come un atto di ’semplice’ danneggiamento doloso, seppur inequivocabilmente volontario, considerando che ciò è una classica forma di avviso, anche indiretto, caratteristico della criminalità organizzata di origine o stampo mafioso". Lo afferma Gino Angelo Lattanzi, referente della Fondazione Antonino Caponnetto per il contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata nel sistema imprenditoriale, che dopo essersi consultato con il presidente della medesima Fondazione Salvatore Calleri, è intervenuto commentando l’episodio.
Lattanzi ha evidenziato, inoltre, come "nella provincia di Massa-Carrara, soprattutto la realtà estrattiva, trasporto, lavorazione e commercializzazione degli scarti del marmo, sia contrassegnata dalla presenza di imprese mafiose in specie della “ndrangheta” tra l’altro non per caso oggetto di ben nove provvedimenti, ’interdittivi antimafia’, emessi da parte del Prefetto, non tralasciando di ricordare come gli episodi del rogo dei veicoli nelle cave di marmo non sono certamente una novità".