Le pinete del litorale apuano sono a rischio. A lanciare l’allarme sono le guardie giurate del Wwf di Massa Carrara che denunciano un grave pericolo per il patrimonio boschivo della macchia mediterranea legato alla malattia. Rischiano di morire migliaia di alberi del territorio attaccati dal Matsu coccus feyataudi, chiamato cocciniglia della corteccia del Pino marittimo, originario del Mediterraneo orientale dove non causa danni particolari alla sua pianta ospite. "A partire dal 1950 la specie – spiegano le guardie del Wwf – si è diffusa prima nella Francia sudorientale per propagarsi poi in Liguria e in Toscana dove ha trovato condizioni climatiche e ambientali ottimali per l’avvio di infestazioni a carattere epidemico particolarmente dannose per il pino marittimo". Gli insetti non sono più lunghi di 2-3 mm ma molto dannosi "perché le neanidi attaccano la parte viva della corteccia succhiando la linfa vegetale causando un generale indebolimento della pianta, e la successiva morte". "Basta osservare le pinete litorali e della collina del nostro territorio e si osserverà pini già morti e altri infestati a migliaia – sottolineano – e nessuno sembra prendersene cura nella più assoluta noncuranza nonostante il tutto sia stato inserito quale lotta obbligatoria su tutto il territorio della Repubblica Italiana dal Decreto Ministeriale 22 novembre 1996, per l’elevato potenziale distruttivo della malattia dei pini marittimi". Il decreto prevede una serie di attività di prevenzione da applicare sul territorio infestato dal parassita, obbligatorie sia su aree private che demaniali con eventuale denuncia all’autorità giudiziaria e punibile con la reclusione da 1 a 5 anni chi cagiona senza prendere provvedimenti la diffusione della malattia.
"Con chi partiamo a denunciare, visto che tutti sono in questo momento colpevoli, dallo Stato ai privati? – chiede il Wwf – Se per la malattia delle palme si è mosso di tutto e di più con piante che peraltro non sono neanche facenti parte del nostro territorio e della nostra cultura e di cui si dovrebbe proibire la continua piantumazione peraltro anche in zone vincolate e nessuno controlla, per i Pini Marittimi tutto tace e uno dopo l’altro tra non molti anni la morte certa di tutte queste piante sarà un fatto compiuto".