REDAZIONE MASSA CARRARA

A scuola di valori e senso civico "Progetto di alleanza educativa che mette al centro la comunità"

Pontremoli, successo per la 35° edizione di Vicky al Monsignor Sismondo. Gli ex allievi come prof speciali

Giornate di divertimento, sorrisi, sforzi, impegno, fatica e responsabilità: cambiano i volti dei protagonisti, ma Vicky taglia sempre il traguardo con successo. Come ogni anno è iniziata la settimana di giochi, preghiera e condivisione, organizzata per tutti i bambini e ragazzi del Centro giovanile Monsignor Sismondo. E’ un evento creato dal Centro grazie a giovani ex allievi per ragazzini più piccoli, rimandando esami e ferie. Quella di quest’anno è la 35esima edizione di Vicky, che ha preso il via nel 1988 accogliendo nel tempo migliaia di bambini coinvolti in un’avventura.

Tutti gli anni gli organizzatori scelgono un tema base per i giochi all’insegna della creatività. In un momento in cui l’educazione dei giovani diventa centrale di fronte alla società che vede un aumento delle disuguaglianze generazionali,quanto è importante l’attività di un Centro come questo per ridare ai ragazzi un punto di riferimento verso i valori ? "Il punto forte è raggiungere un’alleanza educativa che coinvolga scuola, famiglia attività sportive e la comunità cristiana - dice don Pratolongo - In questo modo si possono offrire ai ragazzi momenti di svago e di crescita. Io credo che questi giovani siano un po’ allo sbando e spesso si pensa che i ragazzi possano fare da soli, invece vanno educati, equilibrando libertà e disciplina. Occorre soprattutto che riescano a riconoscere la diversità dell’altro. Insegnare a convivere crea la società del futuro quanto meno più serena, altrimenti nascono solo conflitti. Nell’adolescenza emergono difficoltà che devono essere affrontate, ma i ragazzi devono vedere che ci sono persone che possono aiutarli e che lo fanno gratuitamente. Oggi c’è una crisi della gratuità, il volontariato è in crisi, si guarda al guadagno. Ma solo lo slancio verso l’altro privo di interesse economico è in grado di educare".

"Il Centro giovanile è nato con don Giuseppe Rizzi poi dal 1990 è toccato a me coordinare l’attività - spiega il parroco don Pietro Pratolongo - ma c’è passata tanta gente che ha lavorato gratuitamente come Alberto Filippi o Giancarlo Magnani, scomparso recentemente. Gli ex bambini diventano educatori, quindi conoscono molto bene le dinamiche dell’attività". Ieri pomeriggio la giornata si è conclusa con il gioco del cavallo e del cavaliere al Palazzetto dello sport.

N.B.