L’Accademia di belle arti ha accettato il finanziamento Pnrr del ministero dell’Università e della ricerca, quello da 4 milioni e mezzo di euro vinto nei mesi scorsi con il progetto ‘Com – City Open Museum’. Si tratta di un programma molto articolato che ambisce a trasformare Carrara in un autentico museo a cielo aperto. L’ateneo delle belle arti cittadine essendosi aggiudicato l’importante finanziamento sarà capofila del progetto che coinvolge più di 40 partner di livello nazionale e internazionale. Di questi giorni la firma con cui l’Accademia accetta il finanziamento e l’esito della scelta di un project manager e un valutatore esterno (project advisor). La commissione giudicante dopo l’avviso pubblico ha optato per le candidature di Raffaele Longo e Alessio Arena per la figura di project manager, e di Michelangelo Galeati e Alessio Arena per quella di valutatore esterno. Entro la prossima settimana il direttore Marco Baudinelli firmerà le deleghe per i due incarichi che saranno assegnate a due dei candidati.
Il progetto Com–City Open Museum’ realizzato da Pasquale Direse, docente di linguaggi e tecniche dell’audiovisivo dell’Accademia, prevede di mettere in campo una vera e propria rivoluzione artistica e culturale diffusa. E tutto questo dovrà partire da Carrara. Un percorso mirato a valorizzare il patrimonio pubblico attraverso festival urbani, incontri tematici, installazioni artistiche e altre iniziative legate a doppio a filo con le nuove tecnologie e contaminazioni fra le vafrie discipline.
Il progetto, della durata biennale, dovrà riunire le eccellenze Afam, le Università, i musei, i conservatori e le istituzioni di alta formazione, come il conservatorio dell’università di Città del Messico, il dipartimento di architettura dell’università La Sapienza di Roma, l’Accademia di belle arti di Seul o il ‘Public Art Lab Berlin’.
Maq, il progetto a firma del professor Pasquale Direse, punta anche a sviluppare il turismo culturale: una sorta di volano per attirare nelle varie città coinvolte un flusso di pubblico di appassionati e quel turismo a caccia di arte e cultura. L’idea di base è quella di realizzare un museo a cielo aperto attraverso la rigenerazione dello spazio pubblico, l’arte e la creatività condivisa.
‘Com–City Open Museum’ si propone come obiettivo finale di realizzare venti opere d’arte pubblica impiegando anche le nuove tecnologie. "Com promuove nuovi modi di produzione artistica e culturale pubblica, accessibile, interattiva, orientata all’ecosostenibilità e alla partecipazione sociale – si legge nel progetto di Direse a cui sta lavorando da tredici anni –. Intende aumentare il concetto di spazio museale estendendolo allo spazio pubblico e alla multidisciplinarità tematica. La città diviene laboratorio e ispirazione, fucina creativa che trasforma i beni culturali in luogo generativo e immersivo dell’arte e della creatività contemporanee, nella ricombinazione crossculturale tra le pratiche artistiche, le scienze e le tecnologie emergenti". "Aspettiamo le chiavi per mettere in moto la macchina – aveva detto il professor Direse appena saputo del finanziamento –. È un progetto molto complesso e articolato di arte pubblica che viene mediata dalle tecnologie emergenti. Un progetto a cui stavo lavorando da tredici anni. In termini di creazione miriamo a trovare nuove potenzialità per il turismo culturale. Un progetto di arte pubblica allo stato puro, il giusto humus culturale per fare dell’Accademia uno spunto di ricerca per gli studenti, con ricette artistiche per migliorare il territorio a livello sociale e culturale".