Gli studenti dell’Accademia protestano per tutta una serie di problemi che vanno dalla mancanza di sedi laboratorio alla sparizione di interi corsi di laurea. A lamentarsi sono un’ottantina tra studenti e studentesse, che attraverso le pagine del nostro giornale chiedono interventi mirati per risolvere la situazione. "La chiusura improvvisa delle sedi-laboratorio, che fino agli anni scorsi erano operative e fondamentali per le attività accademiche ha causato attriti e disagi tra gli studenti – scrivono i ragazzi –, che si sono ritrovati a condividere spazi totalmente insufficienti alle attività didattiche. Alcune sedi mancano dei più elementari servizi come il riscaldamento. Tutto ciò rappresenta un atto inaccettabile perché la direzione non ha provveduto a trovare soluzioni tempestive, lasciandoci privi degli spazi necessari per il nostro percorso formativo. In particolare, gli studenti si chiedono perché il Comune, più volte sollecitato, non abbia mai iniziato i lavori nelle sedi della Padula e di Monterosso, obblighi che rientrano nelle sue competenze. A questa mancanza si aggiunge un’altra problematica altrettanto grave, la sparizione improvvisa di interi corsi di laurea. I docenti che fino allo scorso anno garantivano la copertura delle cattedre sembrano essere svaniti nel nulla, senza che venisse pianificata una strategia per colmare il vuoto creato".
Alle richieste legittime e motivate dal diritto allo studio – proseguono gli ottanta studenti e studentesse in rappresentanza di tutti i corsi accademici –, ci viene risposto con sufficienza o con l’ormai consueta giustificazione: ’La colpa è della gestione precedente’. È inaccettabile che gli studenti, che investono tempo, energie e risorse economiche per il loro futuro, si trovino abbandonati a loro stessi". Per tutti questi motivi gli studenti chiedono che vengano prese "misure immediate". Nello specifico per "riattivare le sedi e i laboratori indispensabili per il percorso accademico, iniziando i lavori necessari per restituire gli spazi adeguati". Ma anche per "garantire una copertura stabile delle cattedre, affinché i corsi di laurea riprendano al più presto e non subiscano interruzioni assicurando la continuità didattica. Rendere trasparente la gestione interna, fornendo agli studenti aggiornamenti chiari e dettagliati sui passi concreti che si intendono intraprendere per risolvere le criticità. Rimettere al centro il diritto allo studio, rispettando gli impegni presi e restituendo alla didattica il ruolo centrale che le spetta".