REDAZIONE MASSA CARRARA

Accoglienza “in rosa” a Miseglia L’Abbraccio per mamme e bimbi

Aperta la prima struttura della cooperativa destinata alle donne con i loro figli

Accoglienza “in rosa” a Miseglia L’Abbraccio per mamme e bimbi

“Housing: Ricomincio da me Miseglia in rosa”, è il nome del nuovo servizio che la società cooperativa sociale L’Abbraccio ha inaugurato ieri a Miseglia accogliendo la prima mamma in difficoltà. Uno spazio, una casa provvisoria, per le donne che si trovano in situazioni di emergenza insieme ai loro bambini: per sfratti esecutivi, morosità incolpevole, o perché aspettano l’assegnazione della casa popolare. Donne che non possono contare su una propria rete di appoggio o su disponibilità economiche che consentano loro di pagare il prezzo di un affitto sul libero mercato. "E’ un sostegno pensato per progetti temporanei, concordati dai 6 ai 18 mesi su invio dei Servizi Sociali del Comune, per dare una risposta immediata a questo tipo di fragilità – spiega Silvia Tofanelli, psicoterapeuta e vice presidente della cooperativa –. Le mamme possono contare sull’operatore di riferimento per una parte della quotidianità e su un supporto psicologico qualificato. Questo permette al nucleo di sentirsi appoggiato e non abbandonato e, allo stesso tempo, anche di essere autonomo sulla propria gestione. Quello a cui diamo più attenzione è la qualità del servizio e l’umanità della relazione".

La prima mamma ad entrare nella nuova struttura è una giovane donna incinta di origini straniere e il suo bambino. "E’ un modo, il nostro – aggiunge Massimiliano Buonocore, educatore e presidente della cooperativa L’Abbraccio –, per prenderci cura degli altri evitando meri albergaggi a favore di una vera accoglienza. Siamo cresciuti molto dal 2018, anno della nostra fondazione, e il nostro obiettivo è quello di migliorare la qualità di vita delle persone, soprattutto dei bambini. In questi anni abbiamo dato il nostro contributo sia in termini di accoglienza in comunità sia su donazioni alle città, come i defibrillatori". Il loro "Abbraccio" arriva anche attraverso questo progetto che, ancora una volta, pone il faro sulle fragilità dei nuclei più deboli della società.

Il numero magico è il 3: tre sono i nuclei ospitati all’interno della casa, tre sono i piani in cui si divide l’immobille, un ex B&B.

La struttura ha tre camere autonome con bagno e lavatrice interne e cucina in condivisione, che garantiscono a mamme e figli sicurezza e autonomia. "I nostri prossimi obiettivi – spiegano Tofanelli e Buonocore – sono quelli di donare due panchine rosse al Comune di Aulla contro la violenza sulle donne e quello di riqualificare in termini di sostenibilità ambientale le nostre comunità". La cooperativa, che ha sede a Montignoso, che opera nel campo del disagio psichico e sociale, affettivo e relazionale di donne e bambini.