Entri nell’ex asilo e lo vedi completamente diverso: una lavagna, banchi, alle pareti lettere e sillabe scritte con cura. Una vera classe, pronta ad accogliere donne straniere, che stanno imparando l’italiano. A Filattiera l’ex asilo, di proprietà della parrocchia, è diventato infatti un’aula scolastica grazie a volontarie che si stanno dando da fare per gli altri. Per sistemare quei locali tempo fa, era nato un comitato che ha sistemato le aule, oggi utilizzate per catechismo ed eventi culturali. Da settembre anche un corso di alfabetizzazione in italiano per straniere. Dietro la cattedra c’è Enrica, insegnante, che due volte a settimana tiene i corsi, con il prezioso aiuto di Maria Elisa. A sostenerle un gruppo di volontari. "Il Comitato asilo vecchio – racconta Enrica – ha pensato di ristrutturarlo per avere spazi multifunzionali adatti a promuovere attività di vario genere. Ci è venuta in mente l’idea di organizzare un corso di italiano per stranieri e nei mesi si sono alternate donne del Brasile, Madagascar, le più numerose del Marocco. Ci vediamo il lunedì e il mercoledì mattina. Offriamo la possibilità di apprendere l’italiano e relazionarsi con gli altri".
Tutte le studentesse vivono a Filattiera, una ha ottenuto la cittadinanza italiana. Alle 9,30, puntualissime, cominciano ad arrivare e si siedono sorridenti nei loro banchi. Non le ha fermate il freddo dell’inverno, né la pioggia, i loro mariti hanno portato il pellet per la stufa. Hanno tra i 38 e i 45 anni, sono mamme e desiderose di confrontarsi. "Gli orari sono stati concordati con loro – aggiunge l’insegnante –, partendo con un’ora a settimana, ma ci hanno chiesto più tempo. Scrivono, leggono, svolgono esercizi di comprensione di piccoli brani, conversazione a gruppi e compiti a casa. Abbiamo insegnato loro come relazionarsi nel quotidiano, se devono andare in un ufficio, dal medico, ai colloqui con i docenti dei figli. Loro stesse ci chiedono argomenti, prendono appunti nei loro quaderni molto ordinati, inserendo vocaboli in italiano e il corrispondente in arabo".
Le donne straniere sono in Italia da anni, e qui sono nati molti dei loro. "Siamo felici di partecipare – dicono in coro – per noi è utile per la nostra vita quotidiana". Lettere, sillabe, aggettivi, verbi, e poi la conversazione, i legami che si creano superando le barriere. E dove farlo, se non a tavola? Il Comitato, in collaborazione con il Comune di Filattiera e l’associazione Otium organizza per sabato, dalle 17, l’evento ‘A tavola le culture si incontrano’, apericena interculturale: in piazza Castello ognuno porterà cibi tradizionali e mangeranno tutti assieme. Tutte le donne sono al lavoro per cucinare piatti marocchini, ma hanno confessato di amare molto la pizza. "A fine maggio termineremo le lezioni – chiude Enrica : e l’apericena sarà una sorta di evento finale per stare tutti assieme. Loro porteranno i loro cibi tipici e noi i nostri per condividere. Ci tengono molto. Hanno dimostrato tanta voglia di imparare e frequentarsi, è stato un percorso molto gratificante anche per noi".
Monica Leoncini