Accorpamenti in quattro scuole . Arriva il tavolo di confronto

La Provincia chiama a rapporto dirigenti, Comuni e sindacati per fare un punto

Accorpamenti in quattro scuole . Arriva il tavolo di confronto

La Provincia chiama a rapporto dirigenti, Comuni e sindacati per fare un punto

E’ tutto pronto per il tavolo di questo pomeriggio, convocato dalla Provincia di Massa Carrara, e a cui prenderanno parte rappresentanti comunali, sigle sindacali (Cgil Flc, Cisl Scuola e Uil Scuola) e dirigenti scolastici per fare il punto sugli accorpamenti scolastici. "Saremo presenti per capire quali sono le posizioni di tutti gli attori", ha detto la segretaria provinciale Cgil Flc, Isa Zanzanaini, intervenuta già nei giorni scorsi sulla bufera ’dimensionamenti’.

Ma riavvolgiamo il nastro per capire come siamo arrivati a questo punto. La polemica è scoppiata con l’abolizione del limite numerico di 3 accorpamenti nelle scuole ritenute sottodimensionate. Ecco che la provincia di Massa Carrara è balzata immediatamente a 4 dimensionamenti per l’anno scolastico 2025-26. Una doccia fredda rispetto ai criteri che solo poche settimane fa erano stati preannunciati dalla Regione e concordati con Provincia e forze sindacali. Il cambio di rotta è stato annunciato a sorpresa nel tavolo di concertazione di lunedì convocato dall’Assessorato all’Istruzione della Regione Toscana. Non essendo più vigente un limite agli accorpamenti, ecco che in base alla graduatoria regionale – basata sullo scostamento degli iscritti rispetto al parametro numerico di 600 studenti per tutti gli istituti e di 400 per quelli montani e isolani – si individua il numero dei tagli che ogni Provincia sarà chiamata a svolgere. La delibera indica gli indirizzi da dare alle Conferenze zonali ed alle Province per la redazione del piano di dimensionamento per l’anno scolastico 2025-26 che dovrà essere approvato dalla Regione entro il prossimo 31 dicembre.

A “conti fatti“ spetterebbe ora alla Provincia, una volta varata la delibera, decidere sugli accorpamenti scolastici. “Rimettiamo tutte le decisioni alla Regione”, aveva detto il presidente della Provincia, Gianni Lorenzetti, esprimendo senza se e senza ma il suo “totale disaccordo”. “Per quale motivo - ha aggiunto – dovremmo dare il nostro avvallo, deliberando una scelta che grava ulteriormente sul territorio perché non tiene conto né della sua morfologia né del suo coordinamento? Che la Regione si prenda le proprie responsabilità”.