REDAZIONE MASSA CARRARA

Acqua verde tra pozze e cascate Viaggio nei fiumi della Lunigiana

Una guida, edita da Toscana Book, in vendita da venerdì con il nostro giornale per scoprire una terra antica

LUNIGIANA

Una terra antica che l’acqua attraversa da un angolo all’altro, una rete verde che si intreccia ad un’altra rete fitta di percorsi, sentieri, strade. E’ la Lunigiana dell’acqua che si propone di far conoscere, e scoprire, a turisti, viaggiatori ma soprattutto a esploratori, la guida edita da Toscana Book Editore che da domani sarà possibile acquistare insieme al nostro quotidiano. “Fiumi e sentieri in Lunigiana“ il titolo del volume che racconta i corsi d’acqua del territorio ma anche i suoi sentieri. Tutti i luoghi descritti nella guida riportano un codice QR che, scannerizzato con il cellulare, apre la mappa per arrivare dal luogo in cui ci si trova fino al punto in cui inizia il sentiero che porta al fiume o alla cascata.

La purezza è l’aggettivo a cui fanno più pensare i fiumi della Lunigiana. La purezza di cui parlava Dante che, come ricorda nella prefazione l’editore Maurizio Bardi, nel Purgatorio immagina le acque del fiume Lete, situato nel paradiso terrestre, cancellare la memoria del peccato facendoci dimenticare le nostre colpe terrene. Poco distante scorre l’Eunoè che riporta alla memoria tutte le cose buone che abbiamo compiuto. L’acqua è un paradigma, "un simbolo di identità, è la voce della nostra storia, è un essere mitologico". E pare di ritrovarsi in un altro mondo, una sorta di paradiso terresti, a chi ha voglia di esplorare le molte sorgenti di acque limpide, i ruscelli, i torrenti, che scorrono lungo le montagne e le colline lunigianaesi. Acque rigeneranti, tra pozze e cascate che spuntano ad ogni angolo, da scoprire percorrendo i sentieri nei boschi, attraverso le radure, su e giù per le colline. La guida è un viaggio nella natura ancora poco conosciuta di un territorio affascinante.

E’ la prima volta che la Lunigiana viene raccontata attraverso l’acqua, i suoi fiumi, le sue cascate, i laghetti dove fare il bagno. Cascate alte anche decine di metri, che trasmettono l’energia dell’acqua e la bellezza della natura. Laghetti naturali dove è possibile fare il bagno in acqua corrente purissima. Escursioni irripetibili lungo i pittoreschi canyon degli Stretti di Giaredo, tra acque cristalline e pareti a picco. Nella guida è descritto anche l’itinerario della Via Francigena e della via del Volto Santo nel tratto più affascinante che attraversa la Lunigiana.

Per chi è in fuga dall’ozio e dalla calura delle spiagge estive, spesso troppo affollate, ma cerca l’acqua e ama la natura, la Lunigiana con la sua ricchezza di corsi d’acqua pura e incontaminata offre luoghi incantati e avventure spettacolari senza uguali. L’acqua riflette le più varie tonalità del verde, il sole si prende sdraiati sulle rocce di arenaria scaldate dal sole, il bagno è in acqua corrente fresca, se non proprio fredda. Ogni torrente è diverso dall’altro e la discesa verso l’acqua, breve o più faticosa, è sempre a piedi, una piacevole passeggiata all’ombra dei castagni o una risalita.

Il fiume Magra attraversa tutta la Lungiana, nasce tra il Monte Borgognone a 1401 metri sul livello del mare e il Monte Tavola a 1504 metri nel Comune di Pontremoli e sfocia nel mar Ligure, dove sorgeva l’antica città romana di Luni che ha dato il nome alla valle. E’ nelle sue acque che confluiscono tutti i torrenti provenienti dalle valli laterali.

Il Gordana, sgorga dal monte Tecchione, a 1582 metri s.l.m., e scorre per 15 km attraverso il territorio dei comuni di Zeri e Pontremoli per poi immettersi nel Magra. Nella prima parte del suo corso è un susseguirsi di suggestivi salti di acqua e cascatelle, dal ponte della Colombara a Zeri, mentre a valle scorre placido tra alte pareti rocciose dando vita ai famosi Stretti di Giaredo. Poi il Verde che incontra il Magra a Pontremoli, dopo essere sgorgato dal monte Poggio dei Due Santi e attraversato l’omonima valle tra borghi e alpeggi, essersi adagiato nel lago che porta il suo nome e “ruzzolato” giù dalla cascata di Farfarà. Ma ci sono anche il torrente Caprio che nasce sul monte Orsaro, selvaggio e sconosciuto fino al borgo di Rocca Sigillina dove inizia una serie di antichi mulini, il Bagnone che dal monte Sillara scende fino a Villafranza con salti e cascate, il torrente Rosaro che dal Passo del Cerreto a Fivizzano diventa fiume e sfocia nell’Aulella. Epoi una miriade di corsi d’acqua minori che formano una rete idrografica estesa e ramificata in tutta la Lunigiana.