"Io sono mamma di due musulmani e zia di un ebreo: quell’ebreo ero io". Inizia così il ricordo che fa il consigliere comunale Simone Caffaz di Saida Tazi, scomparsa ieri dopo una lunga malattia. Aveva 66 anni, 38 dei quali trascorsi a Carrara, dove si era sposata con il farmacista Alfredo Petacchi, mancato qualche anno fa, e dove vivono i suoi figli Yassin e Mohamed. "Marocchina e poi italiana, musulmana e combattente per i diritti delle donne – prosegue –. Una passionaria (con due s) che combatteva per i diritti e l’identità del suo popolo, ma che aveva una straordinaria capacità di rapportarsi con culture e religioni diverse. È stata la prima a difendere la comunità musulmana di Carrara, a collaborare con il Tribunale per questioni linguistiche e culturali, a sostenere le donne musulmane, compreso quelle che non desiderano indossare il velo. Era innamorata dell’Italia e di Carrara, ma ha sempre difeso il suo paese d’origine". "Consulente dell’ambasciata a Roma una decina d’anni fa si era messa in testa di farmi diventare console onorario del Regno del Marocco – prosegue –. Fece l’impossibile per attivare la procedura, mi fece telefonare persino da un viceministro. Una volta mi chiese di portare una statua di Piergiorgio Balocchi nel sud del Marocco e io riuscii a convincere Giulio Conti a organizzare una delegazione ufficiale della città per l’inaugurazione. Dopo il taglio del nastro diventammo quasi eroi nazionali: il più importante telegiornale del Paese mi fece un’intervista di 7 minuti nell’edizione di maggior ascolto, e il sindaco di Marrakech organizzò una cena in nostro onore".
CronacaAddio a Saida Tazi Caffaz: "Una combattente per i diritti di tutte le donne"