Ricerche disperate, poi dell’aereo caduto vengono trovati solo i rottami. Tre le vittime in Appennino

Le squadre del soccorso alpino hanno individuato i resti del velivolo sul monte Bocco nel versante toscano. Ininterrotte le ricerche per l’equipaggio scomparso da martedì. Indagini coordinate dall’Aeronautica militare

I resti dell’aeromobile biposto precipitato sull’Appennino

I resti dell’aeromobile biposto precipitato sull’Appennino

Fivizzano (Massa Carrara), 20 settembre 2024 – Il loro volo di ritorno in Francia si è interrotto sul Monte Bocco dove, dopo giorni di ricerche serrate (nonostante il maltempo), sono stati ritrovati, all’interno di uno scheletro annerito, i corpi senza vita dei tre turisti francesi, scomparsi da martedì. Si era persa traccia di loro sul crinale appenninico Tosco-Emiliano dove il velivolo biposto è precipitato scomparendo nel nulla. Il ritrovamento è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri in una zona di crinale in Toscana, precisamente a Fivizzano a pochi metri dal confine, quando i tecnici del Soccorso alpino e speleologico toscano sono riusciti a individuare i relitti riconducibili all’aeromobile. Sono sopraggiunti sul posto anche i tecnici del servizio regionale dell’Emilia-Romagna e un medico che ha constatato il decesso dei passeggeri. Lunghe le operazioni di recupero delle tre salme, che a tarda sera ancora non si erano concluse.

Le operazioni di ricerca in volo sono state coordinate dal’Aeronautica Militare e gestite dall’aeroporto civile di Lucca, dove era in corso l’esercitazione internazionale di soccorso aereo “Grifone”, anch’essa a guida Aeronautica Militare, con la collaborazione del Soccorso alpino e speleologico per il coordinamento delle attività via terra. Alla luce dell’accaduto, l’esercitazione è stata riconvertita in operazione reale, impiegando gli elicotteri – sia dell’Aeronautica sia degli altri partecipanti all’esercitazione – in diverse missioni di ricognizione e ricerca.

Le vittime – marito, moglie e un amico della coppia, provenienti dalla Romania – avevano trascorso la notte di lunedì in aeroporto a Pavullo per poi riprendere il viaggio il giorno successivo alle 8.22 in direzione della Francia. L’ultimo segnale del velivolo era stato registrato sul crinale della cerniera naturale tra Toscana ed Emilia-Romagna, nelle aree del monte Bocco e Monte Uomo Morto, dove si sono concentrate fin da subito le ricerche delle squadre del Soccorso alpino e speleologico Emilia Romagna che nella giornata di ieri hanno sorvolato la zona (con visibilità di 5 metri), mentre le squadre del Soccorso alpino e speleologico Toscana hanno risalito dal basso, in coordinamento con le Fiamme Gialle e con il supporto dei Vigili del Fuoco. Le operazioni sono state coordinate dalla base operativa allestita all’aeroporto di Tassignano a Capannori (LU). Diramata la notizia della scomparsa del velivolo con a bordo i francesi, il prefetto Guido Aprea aveva convocato immediatamente un tavolo con Aeronutica militare, vigili del fuoco, soccorso alpino, polizia, carabinieri, guardia di finanza e capitaneria di porto.

Il campo delle ricerche si era ristretto notevolmente grazie all’analisi dei tabulati telefonici delle utenze dei dispersi, il cui esito ha portato alla geolocalizzazione dei segnali telefonici e alla sovrapposizione delle zone di copertura delle tre celle che i telefoni avevano agganciato. E’ stata di fondamentale aiuto anche la testimonianza fornita dal figlio di uno dei tre dispersi che, tramite una nota app di rintraccio dei telefoni cellulari, ha permesso di ottenere una posizione – secondo quanto si è appreso – dell’unico telefono che risultava ancora acceso.

Ilaria Vallerini