Fuga dalla violenza: “Aiuto mi ammazza”. Due donne aiutano una giovane a salvarsi

Attimi di paura alla tabaccheria Volpi di viale XX Settembre a Carrara. La ragazza minacciata con un coltello è stata accolta nel locale

La polizia ha ascoltato le due titolari della tabaccheria Volpi di viale XX Settembre a Carrara

La polizia ha ascoltato le due titolari della tabaccheria Volpi di viale XX Settembre a Carrara

Carrara, 2 settembre 2024 – Una donna aiutata da altre donne a uscire da quelle catene che da tempo la tenevano imprigionata in una relazione che minacciavano la sua incolumità. Si è presentata ieri mattina poco dopo le 7 alla tabaccheria Volpi di viale XX Settembre 249, chiedendo aiuto perché il compagno l’aveva minacciata. “Aiuto, mi ha picchiata, mi vuole ammazzare” ha raccontato la quarantenne di origini marocchine alle due titolari della tabaccheria, Patrizia Musetti, moglie di Fabrizio Volpi, e la figlia Chiara Volpi. “Stavamo aprendo la tabaccheria – racconta la figlia – quando ci siamo visti arrivare la donna, visibilmente spaventata, che ci chiedeva aiuto. E’ arrivata da noi con due bimbi di sei e otto anni, non sapeva come risolvere il problema. Ci ha raccontato che il marito l’aveva picchiata e che la voleva ammazzarla. Ci ha poi detto che era stata minacciata con un coltello. A quel punto era uscita di casa ed era arrivata da noi per chiedere aiuto”. 

Le due donne non si sono fatte prendere dal panico e hanno agito con freddezza: “Abbiamo chiuso la porta e subito dopo è arrivato lui: da fuori ha iniziato a gridare, parlava in arabo alla sua compagna quindi non capivamo cosa diceva. Lei un minimo ci traduceva dicendoci che la stava minacciando. Non ci abbiamo pensato due volte e abbiamo chiamato la polizia. Mentre noi stavamo aspettando le forze dell’ordine lui faceva avanti e indietro, stava alla vetrata, poi spariva, poi tornava. A un certo punto è comparso con un coltello, se lo stava puntando addissi. Ricordo che voleva prendere i bimbi. Poi è arrivata la polizia, hanno portato via lei con i piccoli”. La posizione del 45enne marocchino è ora al vaglio della polizia e della Procura.

Le due titolari, a distanza di ore, ripercorrono mentalmente quei tragici momenti: “Inutile dire che c’è stata molta preoccupazione: eravamo io e mia mamma. C’erano anche dei clienti: se arrivava gente che conoscevamo la facevamo entrare e ci chiudevamo dentro. Lei ha raccontato che non era la prima volta che la picchiava, questa volta però ha deciso di dire basta perché si spaventata perché lui non si è fermato davanti ai bimbi. La ragazza per paura di denunciare è sempre passata oltre. Lui lo conoscevamo di vista, l’abbiamo visto venire a prendere le sigarette oppure per comprare il gelato ai bimbi, non ha mai dato segni di violenza. Da quanto abbiamo capito lei stava preparando i bimbi, quando lui gli ha chiesto dei soldi e lei si dovrebbe essere rifiutata”.